“Sistema Siracusa”, un romanzo criminale: Attacco al potere delle Istituzioni dello Stato
Attacco al potere delle Istituzioni dello Stato Italiano. Tralasciando il resto dell’Italia, per quel che riguarda il nostro territorio, nel mirino dell’equivalente connubio sono finiti il Comune di Siracusa e la Regione Siciliana, con un piano scientificamente studiato a tavolino e lo scopo finale di accaparrarsi il pubblico denaro in danno al popolo sovrano, nella fattispecie, quello Siracusano. .
Il “Sistema Siracusa”, scoperchiato dalle Procure di Messina, Roma, Milano, dove in ultimo entra nella scena anche quella di Siracusa con il sequestro dei beni di proprietà del Gruppo Frontino. Tutto nasce a seguito dell’esposto fatto dagli otto magistrati della Procura della Repubblica aretusea e dall’ex Sindaco Giancarlo Garozzo. Il conio diventa famoso in tutto il mondo. È la sintesi di una promiscuità con dei professionisti dalle menti lucide che assumono ruoli strategici al pari di una sorta di cerniera e di linea di demarcazione tra lecito e illecito, che però non si può definire mafia, in cui sono invischiati a vario titolo tanti uomini delle Istituzioni della Repubblica Italiana e a più livelli. È il senso della contaminazione e del rapporto a delinquere che contrasta nell’odierna società liquida, che si scontra a sua volta con quella solida, salda alle tradizioni, ma che sopporta verosimilmente nello stesso tempo l’associazione per delinquere “borghese” e “massone”, formata da uomini ben vestiti e con più lauree e non del delinquente di professione con le scuole “basse”.
Il danno per i Siracusani è stato davvero notevole. I conti del Municipio si colorano di rosso, con forti disagi per i cittadini, impegnando l’amministrazione comunale di Siracusa a contrastare l’attacco con una mole di lavoro per avvocati e consulenti. Un impegno finanziario notevole per un risarcimento danni richiesti e confermati dai giudici amministrativi ma non dovuto, oltre ad ostacolare la normale attività dell’amministrazione politica della città con una serie di attacchi davvero consistenti e continui senza la funzione della Giustizia che per molti anni è stata, di fatto, sospesa. Insomma, fin dall’inizio è stato un continuo connubio dentro e fuori le istituzioni di personaggi rimasti colpevoli ma impuniti.
In questa contaminazione, inquirenti e investigatori hanno messo sotto accusa la formula magica creata, in cui hanno scoperto i nomi e i cognomi e l’attività criminosa di tanti intoccabili potenti, dove tutto era finalizzato a far soldi, acquistare potere e rispetto, condizionando la politica, la vita della popolazione colpita, la democrazia e l’economia allo stesso identico modo e senza minimamente preoccuparsi dei danni causati alle istituzioni democratiche, violate e danneggiate dal punto di vista economico, sociale e politico. In ogni operazione, sono presenti esperti professionisti, capaci di cambiare le carte in tavola, mentre i consulenti, a sua volta nominati dai sostituti procuratori o dei giudici, erano alla fine amici degli amici.
Un “Sistema” che ha ottimi rapporti diffusi tra uomini delle istituzioni potenti e garanti in ogni angolo della vita pubblica, politica, economica, sociale e nell’amministrare la Giustizia. Non per niente la Direzione Investigativa Antimafia ha più volte rilevato che non è il tipo di “Sistema” in generale a cercare i professionisti, ma sono loro che si fanno avanti per mettere a disposizione la loro sapienza e trasformarla in crimine organizzato, dove lucrare per milioni di euro. Infatti, le intercettazioni nelle varie ramificazioni del “Sistema Siracusa” hanno svelato un mondo sommerso di ragnatele e un indissolubile e geniale intreccio; un dramma che rimane nella scena pubblica perché ci sono ancora tanti segreti da scoperchiare. Insomma, per magistrati, giudici e giornalisti il racconto di questo romanzo criminale non è ancora terminato.
Concetto Alota