Via libera al bilancio 2018 ma senza l’opposizione
Il consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione 2018 con 9 sì, 6 no e 2 astensioni. L’assise ha dato anche il via libera all’immediata esecutività con 13 sì e 3 astensioni. L’approvazione è arrivata al termine di una maratona iniziata sabato mattina.
Il voto finale è arrivato con i banchi dell’opposizione quasi del tutto vuoti. Una situazione che Paolo Reale, nel suo intervento conclusivo, ha motivato con la decisione di non volere partecipare al rito del voto su un bilancio portato in aula solo alla fine dell’anno e che è poco “attendibile” perché manca ancora il consuntivo del 2017. Reale ha messo in evidenza le criticità sollevate dal collegio dei revisori dei conti sullo strumento finanziario, definito carente sia sotto il profilo della legittimità che del merito e sottoposto al Consiglio senza che dall’Amministrazione siano arrivati i chiarimenti richiesti.
I consiglieri che sostengono la Giunta, attraverso Salvatore Costantino Muccio, hanno rivendicato invece il voto favorevole come atto di responsabilità verso la città e per continuare a garantire i servizi ai cittadini. Il sì al bilancio è stato definito dal consigliere un dimostrazione di fiducia verso un’Amministrazione che in questi primi mesi di attività si è trovata ad inseguire i problemi ma che si è impegnata a presentare il prossimo bilancio di previsione già nei primi mesi del 2019.
Infine da Roberto Trigilio, capogruppo del Movimento 5 stelle, è stato annunciato voto contrario perché nel bilancio non vi sarebbero prospettive di crescita per la città.
Alla ripresa pomeridiana dei lavori, dopo una breve pausa, sono stati affrontati due emendamenti dedicati al funzionamento degli asili nido e illustrati da Simone Ricupero. Con le due proposte fotocopia, parzialmente modificati in aula dai proponenti, sono stati stanziati 287mila euro all’anno, a valere sul bilancio pluriennale, per il 2019 e il 2020.
Via libera parziale, invece, a un emendamento di Carlo Gradenigo che sposta somme in favore dell’ufficio Relazioni con la città e Politiche per l’innovazione. Si tratta di 2 milioni 800mila euro frutto di un finanziamento del ministero dell’Ambiente per il Piano di sviluppo sostenibile, e di 180mila euro l’anno, per il 2019 e il 2020, per il recupero funzionale della scuola di via Algeri. Strada sbarrata invece (con 13 astensioni e 12 sì) alle spese per incarichi professionali, missione, trasferta e straordinario,per un totale di 164mila euro.
Sono stati poi tutti approvati all’unanimità 6 emendamenti, di contenuto tecnico, a firma di Vincenzo Pantano in materia di Servizi sociali: 431mila euro per il “Dopo di noi”; 521mila euro per la realizzazione del Sistema integrato dei servizi sociali; 3 milioni 362mila euro per l’assistenza alle persone con disabilità grave; 88mila e da 94mila euro per due progetti rivolti ai senza dimora; un milione 636mila euro per la lotta alla povertà e per l’inclusione sociale; 3 milioni 166mila euro per le attività e il personale impegnato nel Servizio di inclusione attiva.
Le modifiche al bilancio di previsione hanno anche consentito di inserire, grazie alla proposta di Ferdinando Messina e Giovanni Boscarino, 100mila euro per la manutenzione della case popolari stornando a questa destinazione le entrate dei canoni.
L’ultimo blocco di emendamenti, tutti approvati, sono stati illustrati da Paolo Reale: 4mila euro per la manutenzione della navetta del cimitero prelevando la somma dalle spese di rappresentanza; ventimila euro nel 2019 e altrettanti nel 2020 per il tetto soccorso, prelevandoli dalle spese per eventi, pubblicità e trasferte; sempre dagli stessi capitoli saranno presi altri ventimila euro nel 2019 e altrettanti nel 2020 per voucher destinati alle famiglie bisognose per consentire l’attività sportiva dei figli.
Infine, l’Aula ha approvato due atti di indirizzo. Uno di Sergio Bonafede, che ha trasformato un suo emendamento al bilancio, con il quale propone la costituzione di un “Telefono d’argento” per l’ascolto degli anziani soli curato da assistenti sociali; l’altro, proposto da Ferdinando Messina, affinché si inserisca nel Piano triennale delle opere pubbliche il progetto di social housing, da realizzare nei pressi di Cassibile, recentemente approvato dalla Regione siciliana, atto che consentirà di non perdere il finanziamento.