Noto, si continua a parlare a vuoto dell’ospedale “Trigona”
Le notizie si rincorrono mentre i fatti sono chiari ed inelluttabili. Si potrebbe sintetizzare così l’attuale situazione sul nosocomio di Noto, in particolare, e su tutta l’assistenza e i servizi sanitari resi (anzi non resi) ad un intero territorio, quello della zona sud della Provincia di Siracusa, in generale. Ripercorriamo brevemente gli ultimi fatti. Sabato hanno chiuso i reparti di Pediatria e Ostetricia-Ginecologia, ufficialmente per mancanza di pediatri, con trasferimento del personale all’Ospedale di Siracusa, per quel giorno la Rete Civica della Salute per la zona Sud organizza un momento di protesta (con scarsissima partecipazione di cittadini), al termine del quale il sindaco Bonfanti, carte alla mano, assicura che i reparti entro fine marzo saranno riaperti (ricordiamo che scade questa settimana il bando di concorso per l’assunzione di pediatri). I consiglieri comunali di opposizione invece chiedono alla presidente Pennavaria di convocare in via d’urgenza la conferenza dei capigruppo per indire un Consiglio Comunale permanente al Trigona. A tale richiesta, si apprende dai social, la risposta è che lunedì 11 ci sarà conferenza dei capigruppi, e vedremo con che esito. In tutto questo, proprio ieri, è venuta fuori l’indiscrezione che il reparto di Ortopedia verrà aperto al “Di Maria” di Avola, lasciando così definitivamente Noto, dove invece arriveranno Otorino e Oculistica. Beh ci sembra davvero di stare nel bel mezzo di una partita risiko, o al monopoli, e la domanda è sempre la stessa. Posto che la rifunzionalizzazione è atto definitivo, sottoscritto ed in attuazione, come si definiscono tali scelte? Da mesi la Rete Civica della Salute per la zona Sud di Siracusa ed i suoi riferimenti Vittorio Padua e Francesca Sara Perna, porta avanti una battaglia a suon di missive a tutti gli Enti e le Autorità preposte, ma la risposta è sempre la stessa, silenzio e reparti che sembrano pedine su una scacchiera a noi ignota. Di seguito l’ultima lettera: ” I Riferimenti Civici della Salute dott. Vittorio Padua e dott.ssa Francesca Sara Perna evidenziano una criticità seriale afferenti il “ Governo Sanitario” e la conseguente “Economicità di Sistema” che vede la zona Sud depotenziata rispetto alla domanda/offerta sanitaria che limita enormemente i bisogni di salute dei Cittadini.
Si elencano qui di seguito alcune tematiche socio-sanitarie che rimangono, a tutt’oggi, irrisolte:
a) la chiusura benchè temporanea ( per quanto tempo non è dato sapere ) dei reparti di Ginecologia/ Ostetricia, Neonastologia e Pediatria è semplicemente una azione inqualificabile sotto il profilo funzionale/organizzativo poiché la carenza “ improvvisa” di medici pediatri si poteva risolvere attraverso la stipula di Protocollo d’intesa con i Pediatri di base ( cioè a dire con i pediatri convenzionati di medicina pediatrica che operano nei comuni della zona Sud o con pediatri in servizio presso il Punto di intervento pediatrico attivo presso il Presidio Territoriale di Assistenza già dal 2011 od ancora tramite il distacco di pediatri in servizio presso l’Ospedale di Lentini od in quello di Siracusa;
b) non si comprende il motivo per cui non si dia seguito alla attuazione della Rete Ospedaliera che prevede, tra l’altro l’attivazione di un reparto di eccellenza di Medicina riabilitativa ( trattamento riabilitativo per i post-traumatizzati ortopedici, post- infartuati e post –ischemici );
c) non si ha contezza di una “ severa” e puntuale” attivazione di servizi socio-sanitari per la cura di soggetti fragili ( anziani, persone con multicriticità funzionali, diabetici, cardiopatici, ammalati oncologici terminali, cittadini non ambulabili ) per interventi a domicilio o cure che non necessitano di ricoveri ospedalieri ( a volte inappropriati ) attraverso il potenziamento e pianificazione della cosiddetta “ globalità di intervento” che interessa le diverse Agenzie sanitarie Ospedaliere e Territoriali ( integrazione Ospedale-territorio, integrazione socio-sanitaria ).
In altri termini: superare un indefinito Ospedalcentrismo che deve invece rappresentare solo ed esclusivamente punto di intervento per malattie acute.
E’ necessario inoltre mettere in atto una buona politica sanitaria a favore della popolazione anziana così come indicato dalle Istituzioni dei governi Nazionali e Regionali”. La missiva si completa con i report strutturali nei quali “risulta palese l’impoverimento degli ambulatori specialistici nella zona Sud. Si fa presente inoltre che i pochi ambulatori specialistici presenti nel territorio distrettuale sono carenti di strumentazione diagnostica. Ci si augura che la tematica sanitaria venga affrontata nel suo complesso e non soffermarsi soltanto sulle dispute relative ad un opinabile e riduttiva richiesta di “119 posti letto”. Perché l’altra domanda che resta in sospeso è: esiste attenzione al malato, e i reali bisogni di un territorio? Quanto sta accadendo, purtroppo, ci dice di no.
Emanuela Volcan