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Gestione Ias ai privati: i dipendenti del depuratore protestano davanti la sede dell’ex Consorzio Asi

 

Le maestranze dell’Ias di Priolo protestano sotto la sede dell’ex Consorzio Asi di Siracusa di viale Scala Greca contro la decisione dell’Irsap reo di aver pubblicato una gara per l’affidamento a società private, forzando la mano e non tenendo conto della modifica della legge che regola la materia, essendo già l’Ias la società di scopo nata per la gestione mista pubblica-privata, così come recita la nuova norma del Collegato alla Finanziaria della Regione Siciliana. Infatti, la deliberazione n. 22 del 13 gennaio del 2019, con quale la Giunta regionale approva il disegno di legge “Collegato al DDL n. 476, disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2019 – Legge di Stabilità Regionale, in cui è stato modificato l’articolo 19 della legge regionale 12 gennaio 2012, n. 8, e successive modifiche e integrazioni e sono apportate le seguenti modifiche. “Al comma 2, è aggiunta la seguente lettera: d) trasferire in concessioni d’uso, nelle more dell’individuazione dei gestori unici del Servizio Idrico Integrato da parte delle Assemblee Territoriali Idriche della Regione siciliana e per la celere attuazione dell’articolo 172, comma 6, del Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e s.m. e i., gli impianti di acquedotto, fognatura e depurazione alle società di scopo a prevalente capitale pubblico che in atto garantiscono la gestione dei predetti impianti nei territori di propria competenza e ciò fino al definitivo subentro dei competenti gestori unici. E questi sono i titoli posseduti dall’attuale gestore degli impianti del depuratore di Priolo: l’Ias.

Solo in assenza della società di scopo (quindi l’Ias) i Commissari liquidatori possono trasferire in concessione d’uso temporaneo gli impianti idrici, fognari e depurativi di proprietà dei Consorzi per le Aree di Sviluppo Industriale della Sicilia in liquidazione, al Comune maggiore utilizzatore del relativo impianto; circostanze che nel caso non esiste. Insomma, i dipendenti ritengono che si tratti di un abuso, di una forzatura politica dai risvolti poco chiari ed hanno annunciato di voler fare ricorso incassando se dopo la proteste pacifiche chiederanno ai sindacati di categoria.

Concetto Alota

 

 

 

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