Cultura

Noto, presentata “La diva Simonetta, la sans par”

Immersi nell’atmosfera della Firenze Medicea venerdì sera Sala Gagliardi ha ospitato la presentazione dell’ultimo libro di Giovanna Strano, scrittrice siracusana, organizzata dalla Pro Noto con il Patrocinio del Comune di Noto. “Per me è motivo di soddisfazione ritrovarmi qui, insieme a tanti di voi, a distanza di 34 giorni, per la presentazione di un altro libro – ha esordito il Presidente della Pro Noto Piero Giarratana-. I legami tra la Pro Noto e Giovanna Strano sono sempre stati forti al punto che ci onora presentando i frutti del suo lavoro di scrittrice, alla nostra Noto. Dopo le moltissime presentazioni avvenute nelle varie città – ne cito solamente alcune Milano, Rimini, Bologna, Catania e venerdì scorso a Modica, la città di Noto accoglie l’autrice Giovanna Strano il cui romanzo, appena uscito, ha riscosso subito larghi consensi da parte dei lettori, trovandosi in vetta alle classifiche editoriali”.Nei saluti iniziali il Presidente ha ringraziato l’Amministrazione Bonfanti per la vicinanza e il sostegno alle tante e diverse iniziative culturali della Pro Noto, e dopo aver presentato l’autrice, ricordandone il grande impegno nella sua attività professionale di Dirigente Scolastico all’interno del Liceo Artistico Gagini di Siracusa, ha introdotto il testo anticipando il periodo storico e l’affascinante figura della protagonista: Simonetta Cattaneo Vespucci. Tra letture dei brani, a cura di Santinella Ingallina, che hanno dato un “assaggio” non solo dei passi salienti della storia ma anche delle indiscusse capacità di scrittura di Giovanna Strano, la stessa si è piacevolmente sottoposta alle curiosità della giornalista Emanuela Volcan, nel tentativo di raccontare, senza svelare, la vicenda della bella Simonetta. “Si tratta, intanto, di un romanzo storico frutto di attente ricerche che mi hanno fatto scoprire, e non solo a me, interessanti retroscena della se pur breve vita della musa ispiratrice per eccellenza del Botticelli – spiega Giovanna Strano-. Il tutto è nato al Museo di Berlino quando davanti ad una tela del Maestro, che rappresentava la Madonna, mi venne la curiosità di approfondire la figura di Simonetta, dal volto così bello ma velato da malinconia”. La storia, raccontata attraverso gli occhi del giovane Lorenzo di Pierfrancesco, cugino del più noto Lorenzo De Medici, in realtà ci spiegherà questa tristezza perdurante negli occhi, perché presente, nella vita della giovinetta nata a Portovenere ma catapultata a Firenze a soli 16 anni. “Una vita breve ma che ci racconta esattamente usi e costumi nella Signoria di Firenze, o per meglio dire il ruolo della donna, sempre lo stesso, per secoli. Sono diverse le scoperte che ho fatto grazie non soltanto alla consultazione di tantissime fonti, ma anche per essermi recata nei luoghi ed incontrato tante persone, anche discendenti degli stessi Vespucci, la famiglia del marito di Simonetta”. Molto interessante il racconto del rapporto tra la musa e l’artista, le citazioni delle tante opere d’arte (con uno spazio proprio alla fine del libro che invita all’approfondimento), e poi la storia d’amore con il bellissimo Giuliano De Medici, fratello del “Magnifico“, che fa davvero palpitare il lettore. Come ha dichiarato uno dei presenti alla presentazione, il preside Angelo Fortuna: “L’autrice è stata bravissima nel risuscitare il Rinascimento. Mentre il velo di malinconia con cui avvolge la storia e la figura di Simonetta io non lo vedo come negativo, ma piuttosto come elemento interessante e che incuriosisce”. Al termine della presentazione si sono registrati alcuni interventi del pubblico, che ha seguito con attenzione e partecipazione l’intera serata, ed ha poi avuto un annuncio dalla stessa Giovanna Strano: “E’ probabile che il mio romanzo possa presto diventare la sceneggiatura di un film”. Sviluppo assai interessante di un lavoro che è già immortale e che ha donato vita e dignità ad una figura che conoscevamo solo attraverso l’opera del, se pur grande, grandissimo, Botticelli nella “Nascita di Venere” e nella “Primavera“, e non solo.

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