Noto, emanati i bandi per i reparti del Trigona previsti dalla Rifunzionalizzazione
Nel corso del Consiglio Comunale di Noto svoltosi lunedì scorso e convocato per discutere dell’argomento sanità nella zona Sud della Provincia di Siracusa, alla presenza di autorità politiche, dell’Asp, di rappresentanti dei vari Comuni interessati, e di tanti cittadini avevamo sentito dalla viva voce del Direttore Sanitario Madeddu che entro la prossima settimana sarebbe stato reso noto il programma degli interventi atti a realizzare la Rifunzionalizzazione della rete ospedaliera che ha avuto il benestare definitivo a metà gennaio. Così mentre si attende di sapere se il Comune di Noto ricorrerà al Tar per impugnare il Decreto che stabilisce la riorganizzazione degli ospedali Trigona e Di Maria, annunciato dal sindaco Bonfanti sempre nel corso del civico consesso di lunedì, e mentre alcuni cittadini organizzano gruppi sui social per strutturare la protesta, come quella programmata per domenica 31 marzo alle h.12 in piazza Municipio a Noto, dall’Asp di Siracusa arrivano le vere prime notizie concrete. Ieri, 28 marzo 2019, l’Azienda ha pubblicato un avviso pubblico di mobilità interna per soli titoli per la formulazione di apposita graduatoria per l’assegnazione di Dirigenti Medici relativamente all’attivazione dei posti letto di riabilitazione (nr.3 UOS) e di lungodegenza (nr.3 UOS) del presidio ospedaliero di Noto, la partecipazione scade il 2 aprile 2019. Dunque attesa finita, la Rifunzionalizzazione entra nel vivo con l’organizzazione pratica degli unici due reparti previsti nella “grande scatola” del Trigona con buona pace di quanti continuano a prevedere scenari diversi e, aggiungeremmo, impossibili, visto quello che nelle stanze dei bottoni in realtà si sta decidendo. Inoltre non va dimenticato come sia stata l’ennesima presa in giro annunciare il rientro di pediatria e ginecologia-ostetricia, forti di un bando emanato a fine febbraio, che si è realmente svolto ma i cui assegnatari, a questo punto, andranno direttamente ad Avola. Sul punto nascita, poi, è stato chiarissimo il dottor Stornello, sempre lunedì scorso nell’aula consiliare di Noto, per avere reali standard di sicurezza le nuove disposizioni indicano in non meno di 1000 parti l’anno un reparto sicuro, ce la farà Avola ad avere questi numeri o i futuri nascituri della zona Sud dovranno vedere la luce a Siracusa o Ragusa? Tornando al Trigona chi ha sempre cercato di fornire una propria opinione legata più ai servizi sanitari che alla collocazione geografica è la Rete Civica della Salute per la zona Sud della Provincia di Siracusa che su i nuovi accadimenti, attraverso la voce dei due referenti Vittorio Padua e Francesca Sara Perna, così si esprime: “Tutto quello che è successo nelle ultime settimane fa emergere ancor più la necessità di pretendere l’applicazione del decreto in ogni sua parte per efficientare i servizi, per avere una rete specialistica di eccellenza così come da atti di indirizzo della Regione. E’ evidente a tutti la cattiva gestione dei servizi. Non ultimo l’assenza di un ambulatorio infermieristico che potrebbe essere utile ai cittadini per le prestazioni infermieristiche (medicazioni, terapia iniettiva, ecc)”. Far funzionare al meglio gli ambulatori esistenti, anche in termini di attrezzature, ed implementandole con altre specialità potrebbe significare dare dignità alla struttura e al bacino di utenza. Proprio oggi lo stesso Padua ha scritto una missiva al Direttore del Distretto Sanitario di Noto, Giuseppe Consiglio, e per conoscenza al Direttore Generale dell’Asp 8, Salvatore Ficarra, e al sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, in qualità di riferimento civico della salute della zona Sud provincia di Siracusa e di cittadino che dovrà sottoporsi ad una terapia. in vista di un esame specifico. “Sarebbe stato possibile fare tale terapia propedeutica all’esame, e dunque, assolutamente necessaria, al Trigona considerato che il servizio infermieristico è pubblicizzato attraverso i depliant dell’Asp, ma nella realtà non è funzionante, costringendo me ed altri potenziali pazienti a rivolgersi a privati. Mi chiedo e chiedo alle SS.LL. quali motivi ostano per il non funzionamento del predetto ambulatorio? Per quali motivi non vengono attuati i processi organizzativi e funzionali per attuare la integrazione territorio/ospedale?”. Mettere al centro il paziente, come decantato dalle autorità sanitarie nel civico consesso di Noto, fornire qualità nei servizi per un’assistenza sanitaria degna di un Paese civile dovrebbe essere priorità ma da troppi anni sembra che si vada in direzione opposta.
Emanuela Volcan