Luca Cannata: l’Europa, le mancate bonifiche e le pillole per lo sviluppo sostenibile
Luca Cannata, attuale sindaco di Avola, candidato al Parlamento Europeo, ripercorre la Storia dell’industrializzazione del Petrolchimico siracusano, per arrivare ai gravi problemi attuali, tra cui le mancate bonifiche. Sui siti inquinati, l’Unione Europea combatte da qualche tempo la problematica delle zone contaminate, ma si trova di fronte ad una contestazione, il più delle volte, strumentale da parte degli Stati Membri, quindi, senza alcun risultato. Una definizione comune con la possibilità di classificare i siti contaminati, potenzialmente inquinati, per affrontare i temi sui riflessi dell’economia che arranca, in un momento di forte crisi del lavoro.
Le varie proposte per la protezione del suolo affrontate ormai da anni, esplorano questa specifica problematica attribuendo ai singoli Stati la responsabilità di catalogare e controllare i siti inquinati che rappresentano un rischio rilevante per la salute umana e per l’ambiente tutto, con una serie di paletti e stop strategici per una riformulazione ancora da individuare. Gli Stati membri sono sollecitati a individuare i siti contaminati presenti sul loro territorio e a formulare una strategia nazionale di bonifica di tali siti, ma la realtà si scontra con la cattiva volontà, segnando ancora una volta la regola del compromesso e del connubio tra i governi e le lobby delle industrie.
Manca una scelta forte da parte dei rappresentanti dell’Italia in Europa. Non per caso Luca Cannata, con un documento diffuso pochi giorni fa, rilancia la sfida su industria e inquinamento. Una chiara posizione su un nuovo sviluppo sostenibile, partendo dal passato quando la zona industriale siracusana dava lavoro a circa 24 mila addetti tra il diretto e l’indotto. Il suo pensiero cerca la rinascita per una nuova strategia industriale collettiva, che comprenda sviluppo di nuove industrie pulite e le bonifiche dei veleni disseminati in lungo ei largo. Infatti, la bonifica del Sito Priolo, oltre al rinnovo della salubrità dell’ambiente, porterebbe un benefico alla ricchezza del territorio siracusano. Investire da parte dello Stato e delle industrie per decontaminare le zone inquinate avrebbe un forte ritorno fiscale, si d’imposte, così come di Iva, oltre agli investimenti da parte dei privati su bonifiche e nuovi impianti con un tasso d’inquinamento molto inferiore all’attuale, e una salutare boccata d’ossigeno per la nostra malata economia. Tutto ciò si scontra con la burocrazia, ma anche con la tenacia di gruppi politici che nel Parlamento europeo fanno il bello e il cattivo tempo.
Scrive, tra le altre cose, Luca Cannata: “Mio nonno Giovanni era un operaio della Montedison e non si può negare che la zona industriale di Siracusa, Priolo, Augusta e Melilli abbia creato occupazione in questi decenni. L’alto tasso di occupazione e di Pil provinciale delle industrie, rimane uno degli elementi sul quale concentrare i nostri sforzi: non bisogna demonizzare il settore, ma far sì che possa essere portato a un livello alto di eco compatibilità sul territorio anche attraverso gli ammodernamenti dei sistemi di controllo”. Il Sindaco di Avola, Luca Cannata, candidato alle prossime elezioni europee con Fratelli d’Italia, accende i riflettori sulla zona industriale.
“Servono maggiori controlli, certo, e – ed ecco, il forte riferimento di Cannata – puntare su quelle bonifiche di cui si parla da anni ma che troppo spesso restano al palo. Anzi, di cui si parla agendo soltanto con tempi elefantiaci.
“C’è un patto di responsabilità sociale, inoltre, promosso nel gennaio 2018 con 52 soggetti firmatari animati da uno scopo comune – ricorda Cannata – creare in provincia di Siracusa la coesione sociale e invertire la tendenza alla decrescita economica e sociale del territorio, che al momento occupa uno degli ultimi posti in Italia quando si parla di sviluppo ma che dovrebbe attrarre nuovi investimenti”.
“Un corretto sviluppo industriale – scrive ancora Cannata – vuol dire aiutare i territori a perseguire politiche di crescita. L’Unione europea nella sua complessità non può stare a guardare ma deve rendersi protagonista con regole chiare e snelle così da consentire a territori e imprenditori di poter essere i veri protagonisti”.
Concetto Alota