Operazione Muddica, dipendente del comune di Melilli: “Estranea alle accuse”
Si è avvalsa della facoltà di non rispondere la dipendente del comune di Melilli, Rosaria Iraci, per la quale il pm Tommaso Pagano ha chiesto l’applicazione della misura personale della sospensione temporanea dal servizio. La vicenda giudiziaria è quella relativa all’operazione “Muddica”, portata a termine dai poliziotti del commissariato di Priolo il 13 febbraio, al culmine delle indagini su una serie di appalti finiti sotto la lente d’ingrandimento della Procura aretusea. Iraci, che ha affidato la propria difesa all’avv. Federica Cassia, è comparsa ieri mattina davanti al gip del tribunale aretuseo, Carmen Scapellato, a cui ha rilasciato, comunque, dichiarazioni spontanee sostenendo la propria estraneità ai fatti oggetto della contestazione, atteso che abbia ricoperto la carica di vice dirigente del comune di Melilli soltanto per un brevissimo periodo di tempo.
Nella giornata di ieri avrebbero dovuto essere sentite anche altre persone, coinvolte a vario titolo nell’inchiesta della procura, ma l’astensione degli avvocati dalle udienze ha indotto il giudice per le indagini preliminari a fissare una nuova data per la metà di giugno per completare gli interrogatori di garanzia.
Come si ricorderà, le indagini sono scattate nel marzo del 2017 per concludersi a novembre. Gli investigatori hanno intercettato 3mila telefonate e trascritto 250 conversazioni oltre ad acquisire atti al palazzo comunale di Melilli con al centro dell’attenzione la gestione degli appalti nella pubblica amministrazione. Il pm Pagano ha fatto notare come la procedura adottata fosse legata allo spezzettamento delle gare d’appalto per evitare la complessità delle procedure. Le risultanze investigative hanno fornito elementi che hanno fatto dedurre agli inquirenti come ai vertici della presunta organizzazione vi fossero il sindaco Giuseppe Carta e l’ex assessore Sebastiano Stefano Elia, per quest’ultimo il tribunale del riesame di Catania ha annullato la misura cautelare.