Melilli, iniziato il processo al sindaco Carta
Il tribunale penale in composizione collegiale ha accolto l’eccezione di nullità del decreto di giudizio per alcuni capi d’imputazione nei confronti del sindaco di Melilli, Giuseppe Carta. Il primo cittadino melillese deve rispondere di un episodio di turbativa d’asta e anche del reato di abuso d’ufficio. In apertura d’udienza del processo che si sta celebrando con il giudizio immediato, la difesa di Carta, rappresentata dagli avv. Francesco Favi e Emanuele Scorpo, ha sollevato l’eccezione sostenendo doversi stralciare alcuni capi d’imputazione, già annullati dal tribunale del riesame di Catania e avallati dalla Corte di cassazione. Il tribunale, dopo una breve camera di consiglio, ha emesso l’ordinanza con la quale ha disposto lo stralcio di alcuni capi d’imputazione fra cui il più grave, quello di associazione per delinquere ed alcuni legati a tentata truffa e corruzione. Capi d’imputazione che il pm Tommaso Pagano aveva riproposto.
Il processo è stato, quindi, aggiornato all’udienza del 5 luglio nel corso della quale il tribunale conferirà incarico formale al consulente tecnico per la trascrizione delle intercettazioni ambientali e telefoniche a carico dell’imputato.
Il sindaco Carta è stato coinvolto il 13 febbraio nell’operazione, denominata “Muddica”, portata a compimento dai poliziotti del commissariato di Priolo con la collaborazione di quelli della squadra mobile di Siracusa. Il gip Carmen Scapellato, ha disposto per il sindaco di Melilli, la misura cautelare degli arresti domiciliari. Le indagini sono scattate nel marzo dello scorso anno per concludersi a novembre. Gli investigatori hanno intercettato 3mila telefonate e trascritto 250 conversazioni oltre ad acquisire atti al palazzo comunale di Melilli. La posizione di Carta è stata stralciata mentre rimangono da definire quelle relative alle altre persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta.