Casa del pellegrino, la commissione consiliare: “Rimodulare il canone di locazione”
L’amministrazione comunale è chiamata a sciogliere il nodo relativo all’adeguamento del canone annuo di locazione della cosiddetta “Casa del pellegrino”, stabilito dalla originaria convenzione in 516 di euro annui. Dopo anni di tira e molla, il consiglio comunale ha esitato qualche giorno fa un atto d’indirizzo con cui impegna la giunta Italia a verificare e rimodulare quel canone d’affitto sulla base degli attuali valori di mercato. L’atto d’indirizzo è stato presentato dalla prima commissione consiliare che ha affrontato la problematica della gestione dell’edificio adiacente al tempio mariano, di proprietà del Comune capoluogo.
“Con questo provvedimento – ha detto il presidente della commissione, Giuseppe Impallomeni – il Consiglio impegna l’Amministrazione anche a verificare il soggetto beneficiario della convenzione che risulta essere l’Ente Chiesa Santuario Madonna delle Lacrime, mentre invece la struttura risulta gestita dalla “Casa del Pellegrino”, società fallita 17 ottobre con sentenza della sezione fallimentare del tribunale di Siracusa. Circostanza questa che, violando l’art.2 della convenzione- ne determinerebbe la risoluzione”. Al dibattito hanno dato il loro contributo i consiglieri Michele Mangiafico ed Andrea Buccheri che hanno ribadito entrambi come l’atto vada “nella direzione delle politiche di risanamento dell’Ente”. Se Mangiafico, ricordando le misure correttive imposte dalla Corte dei Conti, ha invitato la Commissione a continuare nell’opera di monitoraggio delle convenzioni in essere; Bucchieri ha rimarcato un profilo di equità, prendendo spunto dall’irrisorietà del canone in vigore e la reale destinazione d’uso del bene che “Voluto come ricovero notturno per pellegrini di fatto è gestito come una struttura alberghiera”.
La questione casa del pellegrino torna, quindi, in primo piano a distanza di 3 anni. Alla fine di marzo 2015, infatti, l’allora giunta Garozzo aveva inviato all’Ente Chiesa la “Comunicazione di avvio del procedimento di revoca della concessione in comodato d’uso dell’immobile sito in Siracusa Via del Santuario, denominato “Casa del pellegrino”. Una richiesta avanzata dall’ufficio Affari generali che faceva seguito ai rilievi posti in sede di commissione Patrimonio, per contestare la diversa utilizzazione e gestione economica della Casa del pellegrino, oggi hotel a 3 stelle.
Nessuna intenzione da parte degli amministratori pubblici di revocare la concessione ma di ristabilire le condizioni d’uso concordate nel contratto o, in alternativa, adeguare il canone ai diversi usi cui l’immobile è di fatto adibito. Poi non se ne fece nulla perché dalla valutazione degli accordi sono emersi degli impegni dell’ente religioso e degli interventi strutturali all’immobile che giustificherebbero in buona parte il canone pagato per l’utilizzo della casa del pellegrino.
I primi atti per la costruzione dell’immobile risale al 1955 quando l’ufficio tecnico del Comune di Siracusa ha rilasciato il parere relativo al progetto di costruzione di un ricovero notturno per pellegrini indigenti. Erano trascorsi 2 anni dall’evento miracoloso delle lacrime della Madonnina e c’era l’esigenza di offrire un luogo in cui pernottare ai numerosi fedeli in visita alla nostra città. Per la costruzione di questa casa l’assessorato regionale agli Enti locali ha stanziato un finanziamento di 50 milioni di lire. L’edificio è stato completato nel 1960 e l’anno successivo è stato, però, destinato ad ospitare alcuni uffici comunali. Soltanto nel 1974, dopo l’erezione del santuario, il Comune ha disposto una concessione alla Curia arcivescovile mentre l’apposita convenzione è stata stipulata nel 1994 con l’amministrazione comunale del sindaco Marco Fatuzzo. Convenzione della durata di 99 anni a patto che il Santuario sostenesse i costi della ristrutturazione e dell’ampliamento dell’edificio, come poi avvenne. In quella convenzione si stabiliva, tra le altre cose, che al Comune fosse corrisposto un canone annuale di 516 euro.