Vinciullo: “Delibera fondi per il nuovo ospedale? Acqua bollita”
Così come era avvenuto il 19/10/2018 con la Deliberazione n.394, che a 8 mesi dalla sua emanazione non ha prodotto alcun effetto concreto, né tanto meno spostato di un solo centimetro il tema della realizzazione del nuovo Ospedale, giorno 8 luglio è stata proposta e approvata in Giunta la Deliberazione n.251, che vale meno dell’acqua bollita. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo, Presidente emerito della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS.
E vediamo perché:
1) Non è vero che l’ospedale di Siracusa è stato promosso ad ospedale di secondo livello, né tanto meno sono state create le condizioni perché ciò avvenga;
2) La Giunta di Governo ritiene che, scavalcando il Consiglio Comunale di Siracusa e scegliendo la Regione l’area di Contrada Tremmilia, si possa risolvere il problema relativo all’individuazione dell’area, ma dimentica che quell’area è sottoposta a vincolo di inedificabilità assoluta, vincolo posto qualche settimana fa proprio da chi, giorno 8, presiedeva la Giunta regionale. E quindi, nel migliore dei casi, in quel sito, si può realizzare solo un pollaio;
3) L’area dove costruire il nuovo Ospedale la sceglie il Consiglio Comunale di Siracusa, ricordando che, ad oggi, non è ancora pervenuta al Comune di Siracusa, ufficialmente, alcuna richiesta di modifica dell’area dove costruire il nuovo Ospedale;
4) La Deliberazione n.251 parla di un impegno di 160 milioni di euro, ma non specifica la quota di partecipazione statale, regionale e dell’ASP e così non può essere assolutamente, in quanto il finanziamento per la realizzazione del Nuovo Ospedale non può ricadere solo sull’ex art. 20 della Legge 67/88;
5) Viene individuata una disponibilità di 596 milioni di euro quale residui di “decisioni CIPE”, in effetti trattasi della Legge 191 del 23/12/09 la cui disponibilità è stata più volte modificata dal Ministero della Salute e da quello dell’Economia.
La Giunta dimentica di dire che il 9 maggio è stato firmato un accordo con il quale vengono ridistribuite non solo le risorse della Legge 145 del 30 dicembre 2018, ma anche le risorse residue della Legge 191 del 23/12/09;
6) La somma disponibile, secondo la Deliberazione, è pari a 596.298.126, 47 euro, e senza distinguere fra quota statale e quota regionale. In effetti la quota è inferiore ed è pari a 591.341.750,00 euro, senza la partecipazione della Regione, frutto della differenza fra 803.130.324,79 euro – 211.788.574,79 euro. Quindi, qualche problema nella operazione elementare della sottrazione evidentemente esiste. Di conseguenza, preferiremmo, anziché avere la copertura attraverso le risorse residue della Legge 191 del 2009 (596 milioni), avere la copertura attraverso quelle previste dalla Legge 145 del 30 dicembre 2018 (334.231.428,94 euro).
Siccome siamo un po’ in ritardo rispetto a Palermo, siamo disponibili a fare un passo indietro per favorire strutture importanti come quelle di Palermo, che potrebbero attingere ai 596 milioni del dicembre 2009 e non ai 334 milioni del 2018;
7) Quanto ai posti letto, ci fa piacere che è stata modificata la Delibera n.394 del 19/10/2018, così come da me richiesto, e i posti letto riportati a 355;
8) È chiaro che l’individuazione di 450 mila euro quale costo base per realizzare ogni singolo posto letto è fuori dalla grazia di Dio, in quanto la Giunta di Governo ha parametrato il costo di un posto letto a quello del San Marco di Librino e non allo standard nazionale, cioè 350 mila euro a posto letto, quindi una cifra inferiore di ben 100 mila euro alla somma spesa per l’Ospedale di Librino;
9) Sulla disponibilità delle risorse, la Giunta ha dimenticato che esiste una programmazione approvata dal Parlamento ed, in particolare, dalla Commissione Sanità di cui ero il Segretario e che, di conseguenza, prima di disporre di quelle risorse, così come prevede il Decreto Legislativo 118/2011, recepito dalla Legge regionale n.3/15, bisogna annullare quella programmazione e nella Deliberazione di Giunta ciò non è previsto.
Quindi, ha continuato Vinciullo, senza voler offendere alcuno, desidereremmo però non essere offesi. La Giunta di Governo deve sapere che, anche in provincia di Siracusa, c’è gente che legge, che scrive, che si confronta, che conosce la storia degli ultimi bilanci della Regione Siciliana, a differenza di chi è arrivato a Palermo senza arte e né parte, cioè senza consenso popolare.
I componenti della Giunta di Governo sappiano che i siracusani sono in grado di comprendere ciò che si scrive e ciò che è una forzatura che non ha alcun significato dal punto di vista giuridico e, sopratutto, alcun significato dal punto di vista formale e del contenuto.
Da questa Deliberazione e dal comunicato stampa del Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome si può ben dire:
1) Non esiste il terreno, perché a Tremmilia non si può costruire e comunque il terreno lo sceglie il Consiglio Comunale di Siracusa;
2) Non esistono le risorse di cui si parla e per cui chiedo, se sono in buona fede, di prelevare le risorse dalla Legge 145 del 30/12/2018.
Il DM 70, il cosiddetto Balduzzi, vieta la realizzazione di un quarto Ospedale di secondo livello nel bacino di Siracusa, Ragusa e Catania, in quanto 3 su 3 sono stati realizzati a Catania.
Ed allora, ha proseguito Vinciullo, sarebbe opportuno, più dignitoso e sicuramente meno offensivo, dire: fermiamoci, abbiamo provato a prendervi in giro…non ci siamo riusciti, sediamoci, proviamo a riflettere, dimentichiamo il passato, insieme troviamo una soluzione idonea alla problematica. E soprattutto, si dica quale dei tre ospedali di II Livello di Catania verrà retrocesso a I Livello, oppure se si intende chiedere la deroga, approfittando del fatto che sia il Ministro della Salute quanto l’Assessore regionale alla Salute sono catanesi.
Ma se si continua così, la collera e l’astio contro chi pensa e prova a prenderci in giro aumenterà ogni giorno e poi, di fronte alla collera popolare, ognuno dovrà prendere le proprie responsabilità, soprattutto chi sta, con le proprie azioni, fomentando questa ostilità nei confronti della vicina città di Catania.