Avola, omicidio Pace: ritrovata l’arma del delitto
Una ricerca minuziosa che ha coinvolto anche gli speleologi, ha permesso ai carabinieri di trovare la pistola con cui la notte del 12 giugno è stato freddato davanti la sua abitazione, il 25enne Andrea Pace. La scoperta è stata fatta nelle campagne tra il centro abitato di Avola ed Avola antica. Dopo alcune segnalazioni, i militari dell’arma hanno posto in evidenza l’area in cui poi hanno concentrato le ricerche dell’arma con cui sarebbe stato ucciso il giovane avolese. Si tratta di una pistola calibro 22 che potrebbe essere stata utilizzata dai fratelli Salvatore e Corrado Caruso per eseguire l’agguato. Il reperto sarà adesso oggetto di approfondimento nel laboratorio scientifico per il riscontro oggettivo con i 5 proiettili che hanno attinto la vittima.
Il ritrovamento dell’arma è avvenuto su iniziativa degli investigatori, atteso che i due fratelli Caruso non hanno offerto alcuna collaborazione agli inquirenti. Anche davanti al gip del tribunale aretuseo, Andrea Migneco, i due fratelli hanno preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. Sono accusati, in concorso, di omicidio volontario, aggravato dai futili motivi e di porto abusivo di arma da fuoco. A coordinare le indagini è il sostituto procuratore Enea Carlo Parodi, che, sulla scorta del ritrovamento della pistola, ha un altro elemento per contestare ai due fratelli i reati per i quali dal 16 giugno entrambi si trovano detenuti nella casa circondariale di Cavadonna.