Se te lo fossi perso

Noto, l’incontro sull’ospedale mette all’angolo il Sindaco Bonfanti

Un convegno sulla criticità della rete ospedaliera in provincia di Siracusa con annunciati relatori d’eccezione; in realtà si è trattato dell’ennesimo incontro sui fatti e soprattutto i misfatti legati agli ultimi anni di vita del presidio ospedaliero Trigona di Noto. Così della Ministro Grillo si ha notizia solo per una missiva inviata agli organizzatori, nessun cenno invece del Presidente della Commissione Antimafia Claudio Fava; presenti il Vescovo Antonio Staglianò, padrone di casa visto che la riunione si è svolta nell’aula magna del Seminario, e il giornalista Paolo Borrometi, moderatore il dottor Vincenzo Adamo, Presidente dell’ormai famoso Comitato Pro Trigona da mesi in prima fila nella strenua lotta per evitare il depauperamento del nosocomio netino. E certo la domanda a tutti è sorta spontanea: Borrometi, giornalista siciliano sotto scorta perché minacciato di morte dalla mafia, a cui ha inferto svariati colpi con le sue inchieste, che contributo, quale ruolo avrebbe potuto dare alla battaglia per il mantenimento dell’ospedale a Noto? Probabilmente stimolarne la curiosità per attivare tutti i canali a sua disposizione, che diano la possibilità di realizzare un’inchiesta su quanto ha determinato la situazione di grave disservizio che sta vivendo tutta la zona sud in tema di sanità. E su questo, certamente, non si può essere smentiti, basti pensare al gravissimo fatto di cronaca capitato solo due giorni fa in pieno centro a Noto con un uomo colto da malore, che ha atteso per un’ambulanza con medico a bordo oltre 40 minuti, e che purtroppo non ce l’ha fatta. Ma quanto accaduto è solo l’apice di carenze e assenze nell’assistenza sanitaria,  non più tollerabili.Tanti gli interventi dal tavolo dei relatori e dal pubblico che alla fine poi sono confluiti in un unico pensiero, ed ecco spiegata la presenza di Borrometi: la rifunzionalizzazione è un vantaggio di pochi, non si sa chi, è uno svantaggio di molti, diciamo tutti, e questi invece hanno identità chiara, e sono i residenti della zona sud della Provincia di Siracusa. Allo stato dei fatti tocca, dunque, capire “a chi giova tutto questo” e isolarne il potere, potrà un’inchiesta giornalistica riuscirci? Potrà il Vescovo essere davvero mediatore di comunità, le sue, quelle della sua diocesi, e farle confluire in un unico fronte comune per la lotta che ripristini dignità e sicurezza ad un’intera fetta di siciliani oggi bistrattati ? Nel suo attesissimo intervento Paolo Borrometi ha però evidenziato un paio di cose interessanti e che hanno raccolto il pieno consenso dei presenti. “Quando vedo persone come voi, cittadini che si uniscono per rivendicare i propri diritti penso che state dando, prima di tutto a me che sono solo un ragazzo, una grande lezione di democrazia – rivolgendosi ai partecipanti, attenti e numerosi come non mai ieri-. Quello che ho visto nei vostri interventi, e vi ringrazio per averli condivisi con me, è che siete molto più avanti delle persone che vi governano, ci avete dato una lezione di dignità. Purtroppo qui vedo che ancora un consigliere comunale è a processo per firme false, vergogna, e dunque quali sono le possibilità di difendere l’ospedale Trigona di Noto? Chi lo può difendere, quando queste persone sono a processo per firme false? Ricordatevene quando siete con quella matita in mano”. E poi sul Primo Cittadino, che era intervenuto poco prima: “Ho apprezzato l’intervento del Sindaco, ma in realtà mi è sembrato di sentire una persona che in questi ultimi dieci anni è stato sulla luna; ma scusate chi ha la responsabilità della sanità in un comune? (risposta all’unisono del pubblico presente: il Sindaco, n.d.r.) diciamocele queste cose. E allora se c’è bisogno, che si riconsegnino le fasce (da Sindaco, n.d.r.)! L’unica cosa per questo territorio che nessuno deve riconsegnare è la dignità perché voi l’avete messa al sicuro questa sera”. Velate o palesi, certo non ci sono state mezze misure nell’intervento di Borrometi che grande responsabilità ha dato alla politica, tutta, di questo territorio: assente nella tutela del cittadino, presente, fin troppo, nella gestione di presidi, reparti, medici, quasi fosse una grande scacchiera dove muovere cose e persone con esborsi ingenti di denaro pubblico. Certo è che le persone presenti hanno sottolineato con applausi scroscianti le considerazioni, i pensieri di Borrometi mostrando di condividere quanto detto. Forse le troppe bugie, o verità nascoste, di questi anni pian piano stanno venendo alla luce e, non si pensi ad un paradosso, gettano ombre significative sull’operato di chi avrebbe come compito primario quello della tutela della propria comunità in primis, e del territorio in generale, e vale per tutti.
Emanuela Volcan 

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