Roma. Crisi politica: governo istituzionale, isolare Salvini, Servizi segreti e i rapporti con la Russia
È ufficiale. C’è una trattativa in corso per evitare nuove elezioni in un clima pesante in cui ci sono anche i Servizi segreti di mezza Europa che scavano sull’affaire Russia-Lega. La parola d’ordine è in nome della difesa degli interessi della Repubblica democratica italiana: isolare Salvini & Company. Evitare una deriva verso un salto nel buio, con un nuovo governo istituzionale di almeno un anno che si regga su un accordo tra il Movimento Cinque Stelle e parte del Pd, ma anche di almeno venti battitori liberi. Regista dell’operazione l’irrequieto, Matteo Renzi. L’ex segretario del Pd controlla ancora circa 45 senatori su 51, decisivi per una maggioranza alternativa. Quello che non ti aspetti che anche diversi esponenti di Forza Italia, una dozzina, sono pronti a sostenere il progetto di Renzi. E questo, secondo gli ambienti forzisti, farebbe parte della doppia strategia di cui si parla negli ambienti di Forza Italia, messa a punto da Silvio Berlusconi, nel caso in cui Salvini scelga di bleffare ancora una volta sull’accordo preventivo che Forza Italia e Fratelli d’Italia chiedono senza trovare risposte.
“La manina tedesca nella nuova guerra fredda ai populisti”, titola “l’Uffington Post” in un articolo di pochi giorni fa a firma del direttore, Lucia Annunziata. “Dietro il russiagate, i segnali di un nuovo attivismo dei Servizi tedeschi contro i sovranisti, di un diverso paradigma della leadership di Berlino in Europa, di un’America che non vuole lasciare campo a Putin”.
Insiste poi la vicenda degli strani e strettissimi rapporti tra il governo russo e la Lega di Matteo Salvini. Il riferimento spunta quando il prefetto di Siracusa, Luigi Pizzi, ha contestato (forse è giusto dire ricordato) che le manifestazioni di protesta dei lavoratori davanti ai cancelli delle raffinerie della russa Lukoil-Isab e in generale in tutti gli stabilimenti del petrolchimico siracusano, sono vietate per motivi di “ordine pubblico e pubblica sicurezza”, bloccando, di fatto, le proteste degli operai che reclamavano i propri diritti e nel caso specifico il posto di lavoro a rischio. La vicenda è emersa con un articolo pubblicato su La Repubblica nel quale si racconta come il prefetto di Siracusa Luigi Pizzi abbia deciso di vietare gli scioperi davanti alle raffinerie Isab di Priolo e come questa scelta sia successiva a una lettera dell’ambasciatore russo in Italia indirizzata al capo della Lega Nord nella quale si sollecita un suo intervento.
L’ambasciatore Razov, nella lettera del 12 marzo scorso, descrive a Salvini gli “episodi di interruzione delle attività delle raffinerie Lukoil-Isab. Negli ultimi dieci anni – è scritto ancora nella lettera – il numero delle azioni di blocco illecito (o scioperi) delle attività da parte dei lavoratori di organizzazioni estranee che per diverse ragioni avevano perso gli appalti dello stabilimento Isab è ammontato a più di cento casi concreti e ha portato dal 2012 dal 2018 alle perdite finanziarie di alcuni milioni di euro”. Un fatto inedito, per certi versi estremo che non fa onore alla libertà dei lavoratori di protestare conquistata con lotte, morte e dolore; ma la stessa cosa non possono fare i cittadini residenti, cioè, chiedere al Prefetto la chiusura degli impianti del petrolchimico quando avvelenano l’ambiente, senza alcuna possibilità di difesa.
Grave che i moderni “sovranisti” si dimostrino essere sottomessi a dei potenti come la Russia, che vede il ministro dell’Interno Salvini, tra viaggi a Mosca e un ossequio verso Putin con le richieste dell’ambasciatore russo in Italia in tema di ordine pubblico: come dire, che la Russia non vuole proteste e manifestazioni davanti alle fabbriche di Putin nel territorio italiano, mentre, però, si vieta lo sbarco a dei poveri migranti che comunque appartengono agli ultimi. La domanda. Perché non tentare una trattativa tutta italiana senza l‘intervento della potente Russia e lo scoppio del conseguente scandalo?
Concetto Alota