Il ministro Salvini evita l’incontro con la Cgil, Alosi: “Infantilismo politico”
“Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini si sottrae all’incontro con la CGIL e chiude ogni possibilità della politica di esistere ed esprimersi nel dialogo e nel confronto”. Lo afferma il segretario della Camera del lavoro, Roberto Alosi, che aveva chiesto un incontro con il ministro dell?interno, ieri sera a Siracusa. “Una scelta di infantilismo politico – ha detto Alosi – e un’occasione di confronto mancata che nasconde imbarazzo, mancanza di argomentazioni, autoreferenzialità ed autoritarismo antidemocratico. Non solo Salvini piega il suo Ministero alla volontà del Governo russo di soffocare ogni legittima manifestazione di protesta e di dissenso dei nostri lavoratori dell’area industriale attraverso il braccio operativo della prefettura di Siracusa, ma sfugge a qualunque occasione di confronto e di chiarimento democratico con le forze sociali e con un territorio sgomento e profondamente allarmato dalle circostanze emerse. Un pessimo segnale da parte di un Ministro della Repubblica del nostro Paese, espressione del popolo italiano e che al popolo non risponde dopo aver giurato fedeltà alla nostra Carta Costituzionale”.
La Cgil siracusana avrebbe voluto porre al Ministro 3 domande:
1) Come mai un Ministro della Repubblica italiana abbia sentito il bisogno di rispondere prontamente al governo russo piuttosto che preoccuparsi di capire ed ascoltare le ragioni di un territorio esasperato dalle tensioni sociali causate proprio dalla spregiudicatezza del colosso industriale russo (Lukoil) che generosamente ospitiamo nel nostro distretto industriale?
2) Come mai un Ministro della Repubblica italiana accoglie l’invito di un paese straniero a “normalizzare” le tensioni sociali ed occupazionali che esplodono dinanzi alle portinerie industriali e non interviene invece sul colosso petrolifero russo per chiedere conto e ragione dell’impegno assunto al momento dell’acquisto della raffineria Isab di Siracusa di un investimento di un miliardo e mezzo per ammodernamento tecnologico, risanamento ambientale e prospettive strategiche di sviluppo di cui si sono perse letteralmente le tracce?
3) Come mai un Ministro della Repubblica italiana non abbia sentito il bisogno di capire le vere ragioni di un territorio industriale martoriato, offeso, sfregiato che rischia di sprofondare in una irreversibile crisi ambientale, sociale ed occupazionale e, al contrario, abbia deciso di inasprire pericolosamente il livello di tensione sociale utilizzando strumenti repressivi che non appartengono alla nostra storia e al nostro territorio?