Amministrative 2018, il centro destra denuncia: “Il voto è stato falsato”
“In occasione delle elezioni amministrative del giugno dello scorso anno la volontà popolare non è stata rispettata”. A tuonare è il leader del movimento Progetto Siracusa, avv. Ezechia Paolo Italia che ha tracciato la propria analisi rispetto all’esito della verificazione eseguita dalla commissione prefettizia su impulso del Tar di Catania, davanti al quale si sta discutendo il ricorso presentato proprio dall’allora candidato sindaco di Siracusa per il centro destra. Al tavolo insieme con reale, gli altri leader dei movimenti che aderiscono all’iniziativa Siracusa Protagonista, Forza Italia, Udc, Fratelli d’Italia. Al centro della conferenza stampa l’aspetto prettamente politico di quanto emerso relativamente alle irregolarità. “La chiave di lettura – ha commentato reale – è l’inquinamento del voto. Nella verificazione sono emerse situazioni in cui vi erano schede in numero diverso in 6 sezioni. In 20 i presidenti non hanno dato indicazione sui votanti. E’ stata riscontrata una differenza tra schede consegnate e quelle non restituire. In 7 sezioni vi sono schede mancanti e in altre 5, invece, il numero è lievitate. Riscontrata anche incompatibilità tra schede autenticate e gli iscritti in 37 sezioni mentre in altre 60 sezioni non è stato possibile conteggiarle”.
“Il dato politico – continua Reale – è l’alterazione sostanziale del voto. L’ufficio centrale non ha trovato in 5 sezioni i voto per il sindaco e in 12 quelle di lista. Laddove non ha trovato il riscontro dei voti, il presidente dell’ufficio centrale si è inventato i voti. In totale c’è uno sbilanciamento 7mila unità che l’ufficio centrale ha ridotto a 5 mila fra schede valide e voti. L’ammanco è sui voti ufficiali con cui sono state convalidate le elezioni. Ad esempio, il verificatore ha riscontrato 461 schede valide, 42 bianche per un totale di 419 voti, invece, all’atto della verifica i voti sono risultati 775. Nella sezione 27 erano 491 le schede valide mentre i voti a verbale erano 800. E’m in queste situazioni che il presidente del tribunale, pur ammettendo l’incongruenza, dimostrando superficialità, ha fatto trascrivere un dato di 458 voti, sostenendo che vi fosse l’esigenza di procedere quando, invece, avrebbe dovuto fermarsi e chiedere ulteriori lumi Ciò che è stato determinato è un dato falso.
Reale sostiene che, conteggiando voti senza alcun riscontro oggettivo potrebbe anche essere stata inficiata la sua elezione al primo turno perché lo sbilanciamento accertato sarebbe intorno ai 5mila voti che avrebbero determinato il conteggio di 54mila voti e non di 44 mila che avrebbe consentito a Reale, che aveva conseguito 50 mila voti, di evitare il ballottaggio.