Caso Renzo Formosa, la famiglia si oppone alla richiesta di archiviazione
Sarà discussa martedì in udienza camerale l’opposizione alla richiesta di archiviazione relativa al caso dei due agenti di polizia municipale intervenuti per eseguire i rilievi a seguito dell’incidente in cui ha perso la vita il giovanissimo studente siracusano, Renzo Formosa. L’avvocato Gianluca Caruso, che assiste la famiglia dello sfortunato studente, chiederà al gip del tribunale aretuseo, Salvatore Palmeri, di accogliere l’opposizione e di trasmettere gli atti alla Procura per eseguire nuove indagini ed accertare le eventuali responsabilità dei due vigili urbani intervenuti per eseguire i rilievi dell’incidente avvenuto la mattina del 21 aprile 2016 in via Bartolomeo Cannizzo e per il quale si trova sotto processo per omicidio stradale Santo Salerno, il conducente dell’utilitaria che ha travolto lo scooterista.
Come si ricorderà, nel mese di febbraio, il pm Tommaso Pagano, ha motivato la richiesta di archiviazione del caso scrivendo che “la decisione di far sottoporre i soggetti coinvolti in incidenti automobilistici da parte della Polizia intervenuta costituisce una facoltà e non un obbligo”. Il magistrato ha spiegato poi che il ritiro immediato della patente si fonda “sull’individuazione certa del responsabile dell’incidente, collegata a una percezione diretta dell’evento o a una tale convergenza di testimonianze da non lasciare alcun dubbio”.
Per il legale della famiglia Formosa, invece, sembrano palesi le omissioni dei due vigili urbani che non avrebbero sottoposto il conducente della vettura agli esami clinici e non gli hanno nemmeno ritirato la patente di guida.