I “pentiti” del Vemexio hanno provato a riattivare la procedura sul bilancio: impossibile tornare indietro, fine dell’avventura
“Non mi pento dei problemi che mi sono creato, perché mi hanno portato fin dove desideravo arrivare.” Paulo Coelho.
Non ha funzionato la politica del compromesso; gli artefici del colpo di mano al Vermexio sulla bocciatura del documento del bilancio comunale sono rimasti prigionieri del loro stesso gioco e alla fine la vicenda è finita alla Corte dei Conti, e forse anche sui tavoli della Procura della Repubblica per le tante accuse riflesse dell’opposizione.
La votazione del consiglio comunale che ha portato verso lo scioglimento dell’Assise comunale rappresenta una lezione di azione e di pentimento nello stesso tempo. Ora quelli che hanno votato no, stanno provando a sistemare il danno, l’auto-goal. A questo punto, salvare la poltroncina al Vermexio non è proprio possibile; hanno semplicemente fatto male i conti. Infatti, il voto espresso non può essere annullato in maniera semplice, ma ha bisogno di una nuova procedura entro in termini di 20 almeno previsti dalla legge, altrimenti sarebbe troppo facile votare, trattare, poi votare un’altra volta per cancellare la decisione prima presa. È possibile, ma rifacendo la procedura completa con i tutti i passaggi nei termini entro il 13 novembre, e siccome questo è impossibile, allora tutti i consiglieri sono fuori dal palazzo. In pratica, non ci sono i termini per “sanare” la frattura, anche se la diplomazia si era già prontamente mossa la notte scorsa per “sistemate” i “conti”.
C.A.