Ambiente

Da Siracusa nuove strategie per il progetto rifiuti zero

La Commissione Europea ha proposto una serie di nuove misure per invertire il processo di consumo cosiddetto “lineare”, non solo per far fronte alle crescenti difficoltà relative la gestione dei rifiuti, ma soprattutto per la scarsità delle risorse naturali necessarie per continuare a produrre basandosi solo sull’estrazione delle materie prime. I nuovi obiettivi Europei sono: riciclaggio del 70% dei rifiuti urbani e dell’80% dei rifiuti da imballaggio, come vetro, carta e plastica, entro il 2030 e divieto di collocare in discarica i rifiuti riciclabili e biodegradabili dal 2025.

Per rispondere alle esigenze di questo nuovo modello economico si è svolto a Siracusa il workshop “Verso un’economia circolare a rifiuti zero” strutturato in una serie di tavole rotonde dove si è cercato di affrontare il tema della sostenibilità ambientale sotto vari aspetti: dalla prevenzione dei rifiuti con la GDO ai centri di riuso, dall’educazione e comunicazione ambientale alla progettazione dei servizi e ultima, ma non in ordine di importanza, quella sui rifiuti marini e costieri.

Esperti di tutta Italia si sono confrontati con gli attori siciliani per cercare insieme di individuare i nodi e le soluzioni possibili da applicare.

Lorenzo Bono di Ambiente Italia, moderatore del tavolo sull’educazione, dice: “L’informazione e l’educazione hanno un ruolo fondamentale nelle politiche di riduzione dei rifiuti e devono essere pensate in modo strategico a 360 gradi coinvolgendo cittadini, rete di distribuzione e aziende produttrici. Una corretta informazione ed una maggiore trasparenza dei dati pubblici rappresenta il punto di partenza imprescindibile.”

Emma Schembari del Comune di Siracusa rilancia: “da un confronto sui percorsi virtuosi attivati a Siracusa, Ragusa e Messina è emerso che in passato spesso in Sicilia non si è trattato di un problema del sistema di  gestione dei rifiuti ma di un problema del “sistema di governo del sistema”. Non possiamo stare a guardare e per invertire la tendenza gli strumenti sono: la responsabilità dell’amministrazione e la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti (pubblici e privati)”

Il progetto Zerowaste Pro è finanziato a livello Europeo nell’ambito del programma MED e vede coinvolti 11 partner di 8 paesi differenti (Grecia, Italia, Francia, Spagna, Malta, Slovenia, Croazia, e Serbia) con lo stesso obiettivo: capitalizzare prodotti e strumenti esistenti per promuoverli in maniera più chiara e semplice a diversi attori chiave del territorio: enti pubblici e privati, scuole, associazioni e cittadini.

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