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Palermo. Brandara all’attacco: le accuse di Fava “superficiali affermazioni”

L’onorevole Maria Grazia Brandara respinge al mittente le accuse apparse su media: a suo dire sono una macchina del fango messa in moto al momento giusto. Si ritine vittima di un gioco al massacro con allo sfondo la politica siciliana.

Con una nota facendo riferimento alle dichiarazioni rese dall’On. Fava nel corso di una conferenza stampa tenutasi lo scorso giorno 8 gennaio, scrive che “i cui contenuti sono stati ripresi da numerose testate, rilevo quanto segue”.

“Il contenuto della conferenza stampa dell’on Fava mi sorprende molto, perché ho sempre pensato che i suoi interventi fossero il frutto di approfondimenti e non di superficiali affermazioni”.

“È vero – continua Brandara – sono indagata nella vicenda Montante ed aspetto da oramai 18 mesi di essere sentita per poter chiarire la mia posizione: precisamente, dal 16 maggio 2018, quando fui raggiunta da un’informazione di garanzia in uno con la convocazione per essere interrogata, sebbene poi l’interrogatorio venisse annullato dagli stessi magistrati che avevano firmato la convocazione e da allora ho ricevuto solo due notizie di proroga delle indagini”.

Sono dunque indagata ed essere definita, dall’on Fava “imputata di associazione a delinquere assieme all’ex presidente di Confindustria Sicilia” costituisce non soltanto una semplice inesattezza ma anche un’oggettiva affermazione che fa a pugni con la storia e la rettitudine di una persona che, come me, ha fatto nella sua vita una scelta di onestà e di atti mai borderline”.

“Onesta sempre e non per mancanza di occasioni”.

“Mi piacerebbe raccontare della mia attività politica lunga 40 anni, tanto quanto delle numerose scelte coraggiose e delle mie denunce (molte penali) che poi hanno trovato riscontro nelle indagini, cosi come in atti processuali”.

“In questi lunghi mesi ho scelto di non rispondere ai tanti articoli di stampa, aspettando rispettosamente la chiusura delle indagini in silenzio. Del resto, i giornalisti fanno il loro mestiere; ed io ho continuato a fare politica, come ho sempre fatto. Sino a candidarmi a Sindaco della mia Città che mi ha voluto nuovamente alla sua guida. Compito che vorrei poter continuare a svolgere serenamente”.

“Oggi tuttavia sono obbligata a rispondere, perché quanto affermato dall’on. Fava sembra essere una presa di posizione politica, quasi un attacco politico”.

“Ma andiamo alle richieste formulate dal deputato regionale Fava che è anche Presidente della Commissione Antimafia dell’ARS: rimuovermi da presidente dello IAS, “visto il suo pesante coinvolgimento -afferma testualmente Fava- nell’indagine sul ‘Sistema Montante’”.

“Ma quale sarebbe il mio pesante coinvolgimento? Ho chiesto al mio legale se fossero noti i fatti contestati e la risposta è stata no atteso che i risultati delle indagini non sono stati ancora resi noti; quindi mi chiedo a quale “pesante coinvolgimento” si riferisca l’on Fava!”

“Certo, un uomo politico della sua levatura non dovrebbe affidarsi ai grandi titoli o alle tante colonne di giornale che elencano fatti, facendoli sembrare delitti”.

“Allora è il rinvio a giudizio per il depuratore di Giammoro? Sì, in questo caso sono stata rinviata a giudizio, per una oggettiva responsabilità connessa al ruolo di commissario pro-tempore dell’irsap, proprietaria dell’impianto”.

“Il reato contestato ha visto prima indagati e poi rinviati a giudizio i due commissari (io ed il commissario precedente, geom. Alfonso Cicero, poi uscito dal processo, perché il reato caduto in prescrizione). Mi difenderò e sono certa riuscirò a dimostrare la mia innocenza”.

“Leggo che, sempre in conferenza stampa a Palazzo dei Normanni, l’on. Fava afferma:

-“Alla luce dell’inchiesta sul cosiddetto “sistema Montante” che coinvolge come indagata, tra gli altri, anche Maria Grazia Brandara, chiedo al governo Musumeci se non rilevi l’opportunità di procedere alla revoca della nomina della Brandara quale presidente della società Ias “;

– “In questi anni è emerso in modo evidente che la Brandara è stata il braccio operativo di Montante in un settore delicatissimo come quello della depurazione delle acque, fatto ancora più inquietante proprio alla luce del recente rinvio a giudizio di Barcellona Pozzo di Gotto “.

“Di quali evidenze parla, l’on.Fava? E perché invita il Presidente della Regione a procedere alla mia revoca di presidente della società IAS?”

“On. Fava – conclude Maria Grazia Brandara – visti i suoi dubbi, avrebbe potuto convocarmi nuovamente in Commissione Antimafia (ricorderà che alla sua convocazione avevo risposto che ritenevo inopportuno chiarire in Commissione prima che in Procura) ed io sarei stata lieta e lo sarò tuttora di fornirle tutte quelle informazioni utili affinché possa dissipare ogni suo dubbio; aggiungo, infine, che l’incarico è scaduto a Dicembre e che il CDA da me presieduto resta in carica solo e sino alla imminente approvazione del bilancio”.

 

 

 

 

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