Siracusa. Fanghi, percolato, frottole e dintorni, storie di centrifughe, smaltimenti e connubi, ma tutto finisce in Procura
In materia di protezione dell’ambiente, le forze dell’ordine scavano e cercano di scoprire gli inquinatori, ma non è facile; i documenti di trasporto e lo smaltimento sono di facile falsificazione. Le norme e la logistica si scontrano con gli interessi in ballo. I gestori delle discariche, dei depuratori e le industrie affidano lo smaltimento di fanghi e percolati a ditte senza scrupoli specializzate facendo apparire in caso di controllo sulla carta, tutto in regola. Di conseguenza è stata fortemente potenziata la gamma di misure disponibili per la politica ambientale che spaziano dalla legislazione agli strumenti finanziari, ma non basta ancora; una buona fetta di rifiuti e fanghi finisce nel nulla, con forti risparmi.
Per rimanere a casa nostra, il riferimento sono le industrie; in una sorta giungla, proprietà transitiva, diventano veri maghi nello smaltimento perfetto dei rifiuti, fanghi o percolato che, per la lunga esperienza sul campo, il responsabile di turno sa come si fa e quindi non hanno niente da imparare per farli sparire nel nulla, anche con il rischio di essere scoperti.
Nelle pagine interne dei giornali, le difficoltà delle aziende non sono mai comprensibili ed anzi le storie sono misteriose, intriganti; la crisi globale della raffinazione non è mai stata superata e nessuno pretende di insegnare come si fa l’imprenditore alle nostre industrie del petrolchimico che gestiscono le fabbriche immuni da virus. Vaccinati e ben forniti in un sistema a scatole cinesi, che appare legato al solo sviluppo monotematico industriale e con tanti amici tutti intorno a difendere la posizione acquisita. Nella buona sostanza si vuole evitare il rischio di scoprire i giochi che si nascondono dietro lo smaltimento dei rifiuti industriali, fanghi oleosi derivanti dai processi di raffineria e della depurazione delle acque reflue: vasche API, fondami di serbatoi, fanghi biologici dal trattamento della fognatura oleosa, tutte matrici di difficile gestione a causa della consistenza poco fluida e dell’elevato tenore di idrocarburi. Gestiti come rifiuti e avviati allo smaltimento questi fanghi possono essere destinati esclusivamente a impianti di trattamento o a termo-distruzione per l’elevato tenore di olii ne rende impossibile qualunque altra destinazione, e questo ha un costo elevato. Viene fuori un accaduto che finisce sui tavoli della Procura di Siracusa fatto e rifatto per una centrifuga che non funziona e di fanghi stoccati in attesa di essere centrifugati finiti in un contenitore provvisorio e nottetempo trasferiti in un altro recipiente per demolire quello vecchio. Vi è dunque una realtà che si scontra con la verità dei fatti; tutto appare come il gioco delle carte false che si moltiplica perché collegate. Ma in un momento come quello attuale che viene negata la verità incontrovertibile, appare superfluo parlare di onesta intellettuale, anche alla presenza di prove schiaccianti e di tessuti ammalorati della società in cui viviamo e lavoriamo. I prosseneta e i delatori sono sempre pronti a magnificare il padrone, colui che elargisce oboli e desideri. Ma tutto è finito in Procura.
Concetto Alota