Siracusa, 3 medici e 1 infermiere dell’Umberto primo positivi al Covid-19
Tre medici e un infermiere dell’ospedale Umberto I di Siracusa sono risultati positivi al coronavirus. I sanitari sono adesso in quarantena, come previsto dal protocollo.
Sul fronte della mancata fornitura dei dispositivi di sicurezza, il responsabile della Sanità della Cgil, Enzo Vaccaro e il segretario della Funzione pubblica, Franco Nardi puntano il dito contro il direttore generale che, a loro giudizio, avrebbe scritto al prefetto una lettera “cinica e ingenerosa” in risposta alle istanze dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e dei medici di guardia medica. I due sindacalisti hanno preannunciato di volere presentare un esposto alla magistratura perché l’Asp non ha dotato “tutte le misure e in particolare fornito ai propri dipendenti i Dpi, come sancito dal documento di valutazione dei rischi”.
Il direttore generale dell’Asp 8, Salvatore Lucio Ficarra, assieme ai direttori sanitario e amministrativo Anselmo Madeddu e Salvatore Iacolino, ha invitato tutti a prendere atto della carenza di dispositivi di protezione individuali. “Continuano a pervenire lettere di proteste inerenti la mancanza di dispositivi di protezione individuale per gli operatori dell’Azienda – scrive la direzione strategica aziendale – che, come è noto, rappresenta un dato oggettivo che investe tutto il territorio nazionale. Come si evince nell’ultimo decreto legge del 17 marzo, tre articoli dettano le ulteriori misure di protezione a favore dei lavoratori della collettività, stante l’inadeguata disponibilità. Ad oggi, in un momento così complesso per tutta la sanità, l’Asp ha cercato in tutti i modi e continua a farlo, di assicurare presidi di protezione a garanzia della sicurezza di tutti gli operatori sanitari”.
Intanto, da adesso sarà possibile recarsi dal medico di famiglia, dal pediatra e alla guardia medica soltanto previo appuntamento telefonico e con un solo accompagnatore. Sono le nuove disposizioni adottate con nota a firma del direttore sanitario, Anselmo Madeddu, è stata firmata ieri congiuntamente al responsabile dell’Uoc Cure Primarie, Giuseppe Bruno. Servono per contenere il rischio di contagio del coronavirus nei giorni ritenuti i più pericolosi, in quanto di picco, stando alle stime fatte dagli esperti. Si tratta delle stesse modalità gia adottate negli ambulatori pubblici, dove le prestazioni vengono limitate temporaneamente ai casi urgenti e brevi. L’accesso dovrà quindi essere consentito solo in casi indifferibili e previo contatto telefonico, che servirà da triage. Escluso in ogni caso l’accesso diretto.