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Coronavirus. La Cisl: “I custodi del museo non sono carne da macello”

Siracusa, 25 marzo ’20 – “I dipendenti del Paolo Orsi, tutti i custodi, non sono carne da macello. Si provveda immediatamente alla sospensione della loro attività provvedendo ad altre forme di sorveglianza. Queste donne e questi uomini non possono essere obbligati a garantire la presenza in un luogo che, evidentemente, deve essere sanificato.”
Così, il segretario generale della UST Cisl, Vera Carasi, ed il segretario generale della FP Cisl territoriale, Daniele Passanisi, reagiscono alla notizia della morte di una funzionaria del Parco archeologico Paolo Orsi.
“Avevamo già denunciato ieri quanto sta accadendo all’interno degli spazi di viale Teocrito – scrivono ancora i due segretari – Questa ulteriore tragica notizia impone, adesso, lo stop. Ci sono ancora custodi ai quali viene imposto, con una circolare che ritiene ‘indifferibile’ la loro presenza, di lavorare giorno e notte.
Ai custodi, tra l’altro, non è stato mai effettuato un colloquio e, ancor di più, il tampone.
Tutto questo è assolutamente inaccettabile – concludono Vera Carasi e Daniele Passanisi – Serve un provvedimento immediato che tuteli la salute di questi lavoratori e delle rispettive famiglie. Controlli immediati su tutti loro, tampone e quarantena garantita per scongiurare qualsiasi complicazione.
Per il museo si trovino soluzioni di custodia con teleallarme o guardiania privata. Non possiamo più concederci errori.”

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