Gennuso: “moratoria per i protestati e più flessibilità delle banche”
“In questi giorni mi arrivano segnalazioni di atteggiamenti di chiusura o di dilazione da parte di molte banche che non si attengono alle misure urgenti stabilite dal decreto Cura Italia, non tutelando così le piccole imprese e coloro che hanno acceso mutui”. L’affermazione è del parlamentare regionale Pippo Gennuso, che ha sollevato un problema legato alla fase difficilissima legata all’emergenza sanitaria e a quella economica.
“Mi risulta – dice Gennuso – di piccoli imprenditori locali ma anche di semplici clienti delle banche che, di fronte alla necessità, per cause di forza maggiore, di interrompere il pagamento delle rate del mutuo si è sentito rispondere dagli operatori allo sportello che non ci sono ancora i moduli per la richiesta, quando il decreto dispone il pieno diritto del cittadino di ottenere l’interruzione del pagamento solo attraverso una semplice autocertificazione. Vorrei ricordare che il decreto dispone per le piccole imprese e le partite Iva che, per i mutui e altri finanziamenti a rimborso rateale, il pagamento dell’intera rata o del canone di leasing in scadenza è sospeso fino al 30 settembre 2020 e il piano di rimborso delle rate è dilazionato senza nuovi o maggiori oneri”.
“Si rendono conto i signori bancari – continua Gennuso – che siamo in guerra e che quest’ostruzionismo si ripercuote sul nostro tessuto economico e sociale, già parecchio indebolito dall’emergenza Coronavirus? Vogliono dare il colpo di grazia?”
Gennuso prova a dare una soluzione al problema: “Come suggerisce l’ex governatore della banca centrale, Mario Draghi, lo Stato deve intervenire in maniera risoluta dando direttamente alle imprese le risorse necessarie per ripartire. Il governo abbia il coraggio di intervenire in modo tale da prestare danaro a tasso zero direttamente alle imprese evitando l’intermediazione delle banche ricorrendo a una semplice autocertificazione, come avviene in Svizzera”.
“Dirò di più – incalza Gennuso – tra le misure ritenute indispensabili per contenere le conseguenze negative sull’economia e più in generale sulla società italiana dell’emergenza sanitaria, è stata disposta la sospensione dei termini di scadenza di cambiali, vaglia cambiari e di ogni altro titolo di credito o atto avente forza esecutiva. Io credo che bisognerebbe pensare a un colpo di spugna per riabilitare tutti quegli imprenditori e cittadini che, per motivi di contingenza economica, oggi si ritrovano, loro malgrado, iscritti nel registro elettronico dei cattivi pagatori. Pensiamo a una moratoria per quelle posizioni irrisorie ma che gravano sul futuro di queste persone che non potranno mai accedere a un prestito o mutuo bancario”.