Primo Piano

Priolo, l’emergenza Covid porta il primo nato a Priolo

Nascere al tempo del coronavirus è un fatto da ricordare per tutta la vita. Alle 16.18 di ieri è nato il piccolo Tommaso che è nato a Priolo come pochi altri priolesi. A decidere di partorire nella propria abitazione è stata la madre Elisa Pastore, che, preoccupata per l’attuale momento di emergenza sanitaria, volendo evitare il rischio di contagio che, a suo giudizio, avrebbe corso nel ricoverarsi all’ospedale Umberto primo di Siracusa, dove ha già partorito altri 4 bambini, ha deciso di ricorrere al parto tradizionale. E’ rimasta in casa, quindi, per nulla preoccupata di dovere affrontare il travaglio e il parto tra le mura domestiche assistita solo da una levatrice, l’ostetrica catanese, Antonina Giunta, che ha impiegato 2 ore per fare partorire la puerpera.
Con in braccio il suo quintogenito, mamma Elisa ha spiegato il perché della sua scelta: “Gli altri miei 4 figli sono nati in ospedale assistita da medici e personale sanitario di primissimo livello in reparto. Ma questa volta, con l’emergenza epidemiologica in corso, il bombardamento di notizie non certo confortanti su contagi a vario livello, non me la sono sentita di recarmici, così ho pensato che potessi fare tutto in casa, come facevano i nostri nonni, del resto. E’ stata per me un’esperienza importante e, paradossalmente, è stato il parto più veloce rispetto agli altri quattro che ho affrontato in ospedale”. Nei momenti cruciali Elisa ha avuto al suo fianco il marito, Santo Musumeci, che è raggiante per la nascita del loro piccolo Tommaso che arricchisce ancora di più una famiglia forte della presenza degli altri figli Marta, Giulio, Grazia e Jacopo.
“Sono felicissimo per il nuovo arrivato – ha commentato il sindaco di Priolo, Pippo Gianni – un neonato è sempre sinonimo di energia che fa sperare per un futuro migliore perché significa che c’è vita anche in un momento di ansia e di tensione come quello che stiamo attraversando. Ancora di più, perché il parto è avvenuto in casa, dimostrando che i genitori hanno avuto coraggio”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *