Droga in carcere, i legali dell’avvocato Troia: “Chiarirà tutto”
Si dice sereno e convinto di potere dimostrare la propria estraneità alla vicenda oggetto della contestazione, l’avvocato 67enne Sebastiano Troia, per il quale il gip Carla Frau ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari. Nell’attesa di sottoporsi a interrogatorio di garanzia, il noto penalista avolese ha nominato due avvocati che lo assisteranno in questa vicenda che lo vede indagato per essersi prestato durante i colloqui all’interno della casa circondariale di Cavadonna, a fornire hashish a un detenuto siracusano.
Le indagini, coordinate dal procuratore Sabrina Gambino e dal pm Stefano Priolo, sono state portate a termine dai militari del nucleo di polizia economico – finanziaria di Siracusa con la collaborazione della polizia penitenziaria. La vicenda è molto complessa e articolata e s’inquadra nel novero della più ampia inchiesta sul ritrovamento di telefonini all’interno delle celle di diverse carceri italiane. Nel caso specifico, gli investigatori hanno documentato diverse consegne di sostanze stupefacenti al detenuto che era alloggiato nel reparto alta sicurezza della casa circondariale di Cavadonna, struttura in cui, a febbraio era stato bloccato un agente di polizia penitenziaria avolese, che avrebbe fatto favori ad alcuni detenuti e che, ironia della sorte, è stato difeso dall’avvocato Troia. Secondo l’accusa, il penalista, nel corso dei colloqui intercorsi in carcere, avrebbe consegnato diversi quantitativi di sostanza stupefacente, che veniva poi condivisa con altri detenuti. L’ex moglie e le figlie di primo letto del detenuto, procuravano il “fumo” e lo consegnavano all’attuale compagna del recluso, che, a sua volta avrebbe confezionato l’hashish, occultandolo in vasetti di crema per uso cosmetico, e lo affidava al legale per il successivo recapito al suo assistito.
L’arresto dell’avvocato Troia ha destato scalpore non soltanto negli ambienti giudiziari. Da oltre un quarantennio frequenta le aule giudiziarie ed è considerato tra i più esperti e quotati. Sarà il consiglio di disciplina dell’Ordine degli avvocati ad affrontare il caso del penalista indagato.