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Rappresentanza cittadina e confronto con l’amministrazione, l’On. Cafeo: “la partecipazione dal basso è uno strumento proficuo e positivo, a patto che sia autentica e inclusiva”

 “I prossimi tre anni potranno davvero essere una grande opportunità per la città, ma se si cede al fascino dell’autoreferenzialità il rischio di trasformarsi in opportunità mancate è comunque dietro l’angolo, anche perché i problemi presenti prima della pandemia sono rimasti e, semmai, in questi ultimi mesi si sono aggravati”.
Ad intervenire è il deputato regionale di Italia Viva e Segretario della III Commissione Attività Produttive Giovanni Cafeo, commentando alcune dichiarazioni a mezzo stampa rilasciate recentemente da uno dei movimenti politici a sostegno dell’amministrazione cittadina.
“Come già espresso più volte, l’assenza di un Consiglio Comunale con il quale procedere al confronto sugli obiettivi e la strategia per la città rappresenta un grave vulnus democratico – spiega l’On. Cafeo – del quale la giunta è ovviamente incolpevole; tuttavia, per ambire a governare con serenità, è necessario mettere in campo strumenti che possano, quanto meno in parte, ristabilire quel principio di rappresentatività che è il fondamento stesso della democrazia”.
“Ipotizzare un forum a cadenza mensile all’Urban Center quale mezzo principale per il confronto con la città appare quanto meno riduttivo – prosegue Cafeo – perché il rischio è quello di utilizzare queste assemblee non come base per un critico e oggettivo stimolo alla discussione, ma piuttosto come cassa di risonanza mediatica per le attività della giunta, acclamate ogni mese da sostenitori e simpatizzanti”.
“È necessaria dunque un’autentica spinta partecipativa dal basso, da attivare con strumenti alternativi ma comunque efficaci – continua Giovanni Cafeo – in grado di fare sentire i cittadini attori protagonisti delle scelte in città, soprattutto in questo particolare momento di difficoltà a seguito della crisi economica dovuta al Covid-19, senza dimenticare il coinvolgimento delle associazioni di categoria e dei sindacati che nel territorio rappresentano imprese e lavoratori, verso i quali non è immaginabile un semplice ruolo passivo, subendo le conseguenze di decisioni calate dall’alto”.
“Oggi, nonostante i venti di rimpasto che come sempre stimolano manifestazioni più o meno entusiastiche alla ricerca o alla conferma di “un posto al sole” – conclude l’On. Cafeo – alla città non servono medaglie o campioni di visibilità, bensì una seria capacità di co-progettazione e visione del futuro”.

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