Il Siulp: personale di polizia sotto stress
Egregio Direttore, stiamo qui a denunciare quanto in queste settimane sta accadendo sulle coste siciliane, in relazione ai continui sbarchi di piccole imbarcazioni strapiene di immigrati.Ho preso in prestito la frase di Oriana Fallaci, “La forza della ragione” per descrivere e contestualmente denunciare le condizioni lavorative al limite della sopportazione, che interessa gli addetti alla sicurezza Uomini e Donne della Polizia diStato, costretti dagli eventi a prestare servizio di assistenza e vigilanza ai migranti in condizioni di assoluta insicurezza fisica e sanitaria.Ancora una volta, noi Siciliani siamo costretti nostro malgrado a pagare il prezzo di sciagurate politiche migratorie, politiche che invece di attuare con ogni mezzo possibile un netto contrasto a questa trattadi “nuovi schiavi”, incrementano ed incoraggiano migliaia di disperati sfiniti dalle guerre, dalla fame a riversarsi sulle nostre coste, speranzosi di poter cambiare il loro destino.È INACCETTABILEche gli agenti siano costretti a vigilare gli immigrati, ospitati in strutture tipo agriturismo o similare, liberi di poter scappare in qualsiasi momento. Proprio in occasione di queste fughe diversi poliziotti sono stati aggrediti e sono finiti in ospedale per essere sottoposti alle cure sanitari di turno;E’IMPOSSIBILEsottacere che una parte gli extracomunitari provenienti dal nord Africa sono i più aggressivi e violenti, inoltre parte di loro evidenziano positività al COVID 19, mettendo a rischio la salute deipoliziottie dei loro familiari;È INTOLLERABILE che in tutta la penisola dilaghi la violenza contro le donne e gli uomini della Polizia di Stato, che non esista la certezza della pena per chi attacca lo Stato attraverso la violenza verso i suoi UOMINI più fidati;Il SIULP Sicilia, denuncia ancora una volta, con la forza della ragione, la sordità del Dipartimento della Pubblica Sicurezza il quale ancora una volta e nonostante le ripetute segnalazioni, continua a disporre carichi di lavoro eccessivi richiedendo al personale ulteriori turni di lavoro non consentendo il recupero delle energie psicofisiche.L’organizzazione di questiservizi connessi al flusso migratorio, non permettono agli operatori della Polizia diStato di lavorare in sicurezzaed il prolungarsi di questa situazione, inevitabilmente condurrà allo stremo delle forze per il sovraccarico di lavoro, provocando in essi i classici disturbi da stress di lavoro correlato.