Siracusa, la Cisl raccoglie le firme per lo “sciopero intelligente”
Parte anche a Siracusa, come nelle altre province della Sicilia, la campagna per la raccolta firme a favore della proposta di legge di iniziativa popolare promossa dalla Fit Cisl, che ha l’obiettivo di riequilibrare la legge 146 del 1990 sugli scioperi nel settore dei trasporti.
L’appuntamento è fissato per le 9.30 di mercoledì prossimo, 22 ottobre, davanti alla stazione centrale di Siracusa. Una intera giornata, programmata fino alle ore 18, per avviare la raccolta firme che procederà anche in provincia e in altre giornate pubbliche. «Vogliamo introdurre il cosiddetto “sciopero intelligente” – ha dichiarato il segretario generale della Fit Cisl territoriale, Roberto Getulio – La nostra iniziativa, che presenteremo e avvieremo insieme all’intero Consiglio generale e alla stessa Ust, intende coinvolgere cittadini, pendolari e lavoratori su tutto il territorio nazionale per raccogliere le 50 mila firme necessarie.
L’obiettivo della campagna di firme, vuole ridurre gli effetti negativi degli scioperi in un settore così strategico e fondamentale per utenti e lavoratori.»
Con la proposta di legge della Fit-Cisl lo sciopero diventa “intelligente”: le aziende non riceverebbero i contributi regionali relativi al giorno di sciopero, somme che verrebbero invece versate nei fondi bilaterali di gestione delle crisi occupazionali. Inoltre i cittadini viaggerebbero gratis nelle fasce orarie dei servizi minimi garantiti e i pendolari otterrebbero un rimborso per i giorni di sciopero, erogato come sconto al rinnovo dell’abbonamento.
«Molto spesso, gli effetti di questi scioperi, ricadono solo su utenti e lavoratori – aggiunge ancora Getulio – non riescono, infatti, ad incidere sulla vertenza.» Insieme con la Fit Cisl il sostegno della Ust, pronta a rilanciare una vertenza importante per il territorio.
«Quella sui trasporti è una vertenza sempre aperta – ha commentato il segretario generale della Ust Cisl Ragusa Siracusa, Paolo Sanzaro – Il riequilibrio della Legge in questione consentirebbe di ordinare un contesto che, ancora oggi, in caso di sciopero, consente alle aziende di continuare ad incassare i contributi pubblici e i ricavi di abbonamenti e biglietti. Tutto questo mentre si continua a risparmiare sui carburanti e sugli stipendi dei lavoratori.»