Siracusa. Processo operazione “Piazza Pulita”: 9 anni di reclusione per Angelo Monaco
Nel processo sull’inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Catania, nel settore della gestione dei rifiuti nell’area di Noto, e culminata nell’operazione “Piazza pulita”, il tribunale penale di Siracusa ha emesso una sentenza di condanna a 9 anni di reclusione a carico di Angelo Monaco. Il 65enne storico esponente del clan Trigila doveva rispondere di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni del titolare della ditta Roma Costruzioni srl. Nei suoi confronti il pm Alessandro La Rosa della Dda aveva invocato la condanna a 8 anni e 8 mesi mentre l’avvocato Junio Celesti, che difende Monaco, aveva richiesto una sentenza di assoluzione perché nel corso dell’udienza anche il titolare dell’impresa ha riferito di non avere pagato alcun pizzo e di non avere avuto alcuna pressione dall’imputato. Condannato alla pena di 2 anni di reclusione il coimputato, Antonino Rubino, difeso dall’avvocato Giancarlo Spadafora, mentre il pubblico ministero aveva sollecitato la condanna a 4 anni. I due erano stati coinvolti nell’operazione Piazza Pulita, portata a compimento tre anni fa dai poliziotti della squadra mobile e della guardia di finanza attorno alla pretesa di assunzione di due operai che sarebbero stati indicati da Monaco in sostituzione della diretta corresponsione di somme di denaro.
Le indagini condotte con intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali hanno permesso in brevissimo tempo di ricostruire il grave quadro indiziario a carico degli arrestati, “corroborate – spiegarono gli investigatori – da una attività preliminare di studio del fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel settore della raccolta dei rifiuti e dalle informazioni acquisite grazie ad un costante monitoraggio del territorio da parte della Guardia di finanza e dalla polizia di Stato”. L’indagine ha consentito di colpire le infiltrazioni mafiose del clan che opera nella zona sud della provincia di Siracusa, “in un settore economico particolarmente delicato dove la penetrazione criminale costituisce un danno consistente per le imprese operanti nel settore”.
C.A.