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Fiscalità di vantaggio per il Sud, il governo Conte dimentica l’agricoltura, l’On. Cafeo: “colmare al più presto questa lacuna”

– “Con la conversione in legge del Decreto Agosto diventa efficace dal primo ottobre al 31 dicembre 2020 il taglio del costo del lavoro per le aziende del Sud Italia, un intervento che riduce del 30% la contribuzione sia per i nuovi assunti sia per i lavoratori già presenti in organico, con l’eccezione però dei lavoratori del comparto agricolo”.
Lo dichiara l’On. Giovanni Cafeo, parlamentare di Italia Viva e Segretario della III Commissione Attività Produttive dell’ARS.
“Pur condividendo nello spirito il provvedimento, mirato a facilitare le nuove assunzioni nonché a dare una boccata di ossigeno alle imprese del Sud, non si comprende il motivo dell’esclusione per un settore strategico come quello primario – spiega ancora l’On. Cafeo – una delle colonne su cui si fonda l’economia italiana e del meridione in particolare che, proprio nei momenti più difficili di questa pandemia, ha dimostrato la propria importanza, affrontando la produzione con grandi difficoltà legate al reperimento della manodopera e con costi quasi raddoppiati soprattutto per la logistica e i trasporti”.
“L’esistenza di un precedente sgravio decontributivo pari al 68%, risalente ai tempi dei governi Berlusconi, non giustifica la non inclusione delle aziende agricole in questo provvedimento – prosegue Cafeo – sia perché allora fu approvato per ridurre l’assurda differenza tra gli oneri previdenziali versati e la paga reale data al lavoratore, fissata in un rapporto innaturale di 2 a 1, sia perché riguarda tutte le imprese del settore indifferentemente, da nord a sud, senza tenere in considerazione i deficit strutturali e infrastrutturali del meridione sia, infine, perché nonostante la decontribuzione, gli oneri pagati sul settore agricolo del sud Italia rimangono comunque quasi il doppio rispetto a qualsiasi altro Paese Europeo”.
“Considerati i grandi sacrifici sopportati dal comparto agricolo nazionale e l’eccellenza delle produzioni che costituiscono una parte importante della qualità legata al brand “Made in Italy”, confido in una rapida modifica della normativa – conclude l’On. Cafeo – in modo da dare concreto sostegno a chi produce e continuerà a produrre, anche in caso di emergenze nazionali, la base per il nostro sostentamento”.

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