Cronaca. “Le Iene”, Asili nido e le dimissioni di Alfredo Foti: rinviati a giudizio Dino Giarrusso e Ismele La Vardera
Nella foto, Alfredo Foti
Rispolverata la vicenda giudiziaria che fece scattare le dimissioni dell’ex consigliere nonché assessore ai lavori pubblici del comune di Siracusa, nella Giunta capitanata da Giancarlo Garozzo, Alfredo Foti, in cui sono coinvolti l’europarlamentare Dino Giarrusso e Ismele La Vardera. Entrambi in qualità di inviati della trasmissione Le Iene, sono stati rinviati a giudizio. Il decreto è stato disposto dal gip del tribunale di Siracusa, Carmen Scapellato, per rispondere di diffamazione per il servizio televisivo, andato in onda su Italia Uno, in cui fu preso di mira Alfredo Foti. A seguito di quel servizio, per Foti era scattato un avviso di garanzia per turbativa d’asta nella vicenda degli asili nido.
Il consigliere comunale ed ex assessore ai Lavori pubblici Alfredo Foti nell’immediatezza del fatto diede mandato al proprio legale di fiducia, avvocato Bruno Leone, di agire in sede giudiziaria nei confronti della trasmissione “Le Iene”. L’uomo politico siracusano, nipote dell’onorevole Luigi Foti, fu costretto a dimettersi da assessore della Giunta Garozzo per l’avviso di garanzia ricevuto; la stessa accusa per la quale lo stesso Pm chiese l’archiviazione.
Nel corso della trasmissione, Foti viene citato a più riprese a proposito dell’inchiesta sugli asili nido, dove lo stesso ritiene debba essere posta fine “al linciaggio mediatico che da tempo si sta perpetuando nei suoi confronti”.
“E’ inaudito – è scritto in una nota diffusa alla stampa – che pur in presenza di una richiesta di archiviazione formulata dal Pm – afferma l’avv. Leone – si continui ancora da parte di trasmissioni televisive di carattere nazionale a ritenerlo coinvolto in qualsiasi modo nella vicenda degli asili nido. Gli autori della trasmissione saranno chiamati a rispondere, assieme ai suggeritori nonché agli istigatori dell’attività diffamatoria. Non si possono propinare impunemente all’opinione pubblica, notizie ad effetto, denigratorie della onorabilità e correttezza di persone per bene. È legittimo il sospetto che vi siano persone che stanno attentando alle istituzioni democratiche, tentandone il sovvertimento”.
“Si confida che la Procura, al riguardo, voglia avviare delle approfondite indagini, volte a verificare la sussistenza di quanto denunciato, nonché gli eventuali responsabili”.
Il colpo di scena. Il titolare di quell’inchiesta, il pm Marco Di Mauro, si rese conto, però, che Alfredo Foti non era l’assessore Foti, costretto nel frattempo a dimettersi, ma un omonimo. Difeso dagli avvocati Bruno e Antonino Leone; Foti ha proposto querela e adesso i due imputati dovranno essere processati davanti al tribunale monocratico per l’udienza del 4 ottobre del prossimo anno. Per la stessa vicenda, i legali di Foti hanno preannunziato l’inizio dell’azione civile di risarcimento per responsabilità deell’allora sostituto procuratore Marco Di Mauro, già da un anno trasferito a Milano.
Gli imputati sono Dino Giarrusso e Ismaele La Vardera che hanno affidato la propria difesa ai legali di fiducia avvocato Tommaso Tamburino del Foro di Catania e Stefano Toniolo del confezionato e trasmesso il 15 Foro di Milano. I due devono rispondere in concorso di diffamazione aggravata a mezzo stampa avendo novembre 2015 un servizio nel noto programma “Le iene” dal titolo “Siracusa il Comune è cosa loro”, in cui, secondo l’accusa, avrebbero leso la reputazione dell’allora consigliere comunale Alfredo Foti. In quel servizio, tra le altre cose, si affermava che Foti era indagato per il reato di turbativa d’asta, con riferimento alla gara d’appalto per l’affidamento della gestione degli asili nido nel comune capoluogo. Ma avrebbero omesso di riferire che nei confronti di Foti la stessa Procura che lo aveva in precedenza indagato, aveva avanzato richiesta di archiviazione per i fatti contestati e che poi il giudice ha archiviato la sua posizione. L’avv. Bruno leone, che ha difeso Foti, aveva dimostrato che gli inquirenti avevano sbagliato persona per cui il consigliere Foti non c’entrava nulla con quell’appalto e quelle storia.
Furono giorni davvero bui per la politica siracusana. Nel mese di luglio del 2016 Alfredo Foti, subito dopo aver ricevuto l’avviso di garanzia, fu sentito a discolpa di quanto notificatogli nell’ambito dell’inchiesta dove era indagato dal Pm Marco Di Mauro, titolare dell’indagine sull’affidamento degli asili nido. Ascoltato alla presenza del suo legale di fiducia, Bruno Leone, Alfredo Foti sostenne in maniera analitica al sostituto procuratore De Mauro la propria versione dei fatti, rappresentando la sua chiara estraneità, peraltro dichiarata pubblicamente. L’avvocato Bruno Leone decide di presentare una richiesta di archiviazione per la posizione del suo assistito con ampio margine di prova.
Apparve subito chiaro che qualcosa non quadrava in tutta questa ingarbugliata vicenda giudiziaria che germogliava sinistra nel ben mezzo dei veleni al Vermexio e il Sistema Siracusa, ma anche alla Procura di Siracusa, con i seguiti della cronaca arcinota. L’avvocato Bruno Leone dava segnali chiari e convinti che si trattava di un errore. Di qualcosa ancora da chiarire.
Infatti, nell’ottobre del 2016, il sostituto procuratore Marco Di Mauro, titolare dell’inchiesta, ha chiesto all’ufficio del Gip l’archiviazione per la posizione giudiziaria di Alfredo Foti, al quale il 15 giugno era stato notificato un avviso di garanzia con relativo avviso di conclusione indagini.
In quei giorni bui per la politica siracusana, quando era in piena azione il Sistema Siracusa, Alfredo Foti si dimise da assessore ai lavori pubblici e all’urbanistica del comune di Siracusa – come lo stesso ha dichiarato – per fatti che non sono attinenti il contesto giudiziario in cui è indagato, ma nell’ambito del confronto interno in atto nel Pd, facendo un passo indietro al fine di sgombrare il campo da possibili strumentalizzazioni. Di certo fu danneggiato e di tanto.
Concetto Alota