Gli auguri di Arcigay a Massimo e Gino, sposi dopo 40 anni nel ricordo vittime
Arcigay Catania-Enna – Caltanisettta, Siracusa e Ragusa riuniti . Il 31 ottobre del 1980 i corpi di Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola, due ragazzi di Giarre, furono trovati senza vita, stretti in un abbraccii. Entrambi uccisi da un colpo di pistola alla testa.
Le indagini, che all’inizio sembrarono tradire la fretta di archiviare il tutto come un duplice suicidio, portarono poi all’individuazione di un colpevole, Francesco Messina, all’epoca poco più che tredicenne e quindi non imputabile. Francesco disse di aver agito sotto richiesta di Giorgio e Tony, ma è probabile che la pressione fosse arrivata da persone desiderose di vendicare l’onore offeso dallo scandalo di due ragazzi che si amavano liberamente in un paese della provincia siciliana, quarant’anni fa.
Per la prima volta in Italia si parlò di omofobia e ciò diede la spinta alla nascita prima dell’Arci-gay, un’estensione dell’Arci diritti civili, e successivamente di Arcigay come associazione nazionale.
In occasione di questo anniversario non possiamo che riflettere sulle conquiste ottenute nei termini del riconoscimento degli amori e delle relazioni, senza distinzioni di sorta, gioendo profondamente dell’unione di Massimo Milani e Gino Campanella. Allo stesso modo, non possiamo tacere: è assente sul terreno dell’omotransfobia un analogo passo avanti. Preme ricordare la legge Zan, attualmente in discussione alla Camera, per cui si chiede l’immediata approvazione. Sarebbe anche un modo di rendere finalmente giustizia a Giorgio e Tony.
Possano, quindi, giungere a Massimo Milani e Gino Campanella, stretti dal sigillo dell’unione civile, i migliori e sinceri auguri da parte dei comitati Arcigay di Catania, Enna, Catanissetta – Siracusa – Ragusa e dai loro rispettivi rappresentanti Armando Caravini (Catania Enna e Caltanissetta), Lucia Scala (Siracusa) ed Emanuele Micilotta (Ragusa).