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Siracusa. Commemorazione dei defunti, Renzo Calabrò ricorda la figura di Santi Nicita

A circa sei anni dalla morte di Santi Nicita, Renzo Calabrò, da sempre buon amico dell’uomo politico tra i più popolari della Sicilia, vuole ricordarlo nel giorno della commemorazione dei defunti come “uno degli uomini politici siciliani che rimane nella Storia della politica italiana”.

Nicita è nato a Furci Siculo, Messina, il 4 agosto del 1929; scompare a Siracusa il nel gennaio del 2014. Presidente della Regione Siciliana dal 1983 al 1984. Laureato in Scienze agrarie, funzionario della Regione, è stato consigliere e assessore al Comune di Siracusa. Nel 1971 viene eletto deputato all’Ars nella lista della Dc nel collegio di Siracusa. Rieletto nel 1976, è nominato assessore allo Sviluppo Economico e successivamente alla Presidenza fino al 1979. Confermato nella IX legislatura, nel 1982 diventa assessore al Bilancio.

Il 19 ottobre 1983, Nicita viene eletto presidente del 39º governo della Regione Siciliana. Resta in carica come Presidente della Regione fino al 21 marzo 1984, quando si dimette a seguito di un avviso di garanzia legato allo scandalo Isab per il quale verrà rinviato a giudizio; fu condannato in primo grado, ma prosciolto in appello e in Cassazione.

Tra le principali attività legislative regionali, vi è stata la promozione di un provvedimento approvato dall’Ars e conosciuto come “Legge speciale per l’Isola di Ortigia”. Nel 1986 non si ricandida all’Ars, ma nel 1990 è il primo degli eletti nella lista Dc alla Provincia di Siracusa, e aderisce alla corrente della “sinistra Dc”. Nel 1991 torna all’Assemblea Regionale Siciliana nelle liste del Psdi come indipendente e si dimette nel 1994. Dal 2000 al 2005 è presidente del Consorzio Asi di Siracusa.

“È molto bello il senso del ricordo per uno degli uomini politici che ha dato tanto al territorio siciliano, ancor di più a quello siracusano – continua Calabrò. Rimane con certezza, tra i massimi uomini politici siciliani di tutti i tempi. Era un sostenitore degli interessi del territorio siracusano. Il padre della Legge su Ortigia, promotore della Legge regionale per la stabilizzazione dei precari alla Regione di tutta la Sicilia con una sola botta in favore migliaia di dipendenti temporanei. Promotore della realizzazione del depuratore consortile di Priolo gestito dall’Ias per eliminare gas, miasmi e veleni che colpivano la popolazione della zona industriale e tanto altro ancora; instancabilmente portava avanti iniziative per la valorizzazione del territorio siracusano per la rinascita economica e sociale. Portatore di cambiamenti radicali nella politica tradizionale, la cosiddetta vecchia politicuccia della giornata”.

“Gli abitanti della provincia di Siracusa – dice ancora Calabrò – formarono fin fin dall’inizio della sua carriera politica un cerchio di stima profonda e diffusa attorno all’uomo che aveva la politica nel sangue, oltre ad una mentalità puramente culturale, fondata su fattori quali lo sviluppo del territorio e le tradizioni politiche della Democrazia Cristiana, che rimangono ormai memorie storiche nell’attuale babele del fallimento politico”.

“Sono uomini da non dimenticare – continua Calabrò. D’attualità il suo pensiero politico-economico; aveva la forza della sintesi nei suoi interventi che puntavano al cuore dei problemi che per il territorio siracusano ne ha risolti davvero tanti. Operativo, risolutorio. Santi Nicita è per definizione nell’immaginario collettivo il galantuomo della politica siciliana; nato a Furci Siculo in Provincia di Messina il 4 agosto del 1929. La sua famiglia si trasferì nella Frazione di Siracusa a Priolo Gargallo, dove vive dall’infanzia”.

La carriera politica di Santi Nicita inizia a diciannove anni. Partecipa alla campagna elettorale come attivista iscritto all’azione cattolica, all’associazione Scout e nella Dc. Laureato in scienze agrarie. Funzionario della Regione Sicilia. Consigliere comunale, e più volte assessore al comune di Siracusa. Nel 1971 viene eletto deputato all’Ars nella lista della Dc. Rieletto nel 1976, è nominato assessore allo sviluppo economico e poi più volte alla presidenza fino al 1979. Confermato nella IX legislatura, nel 1982 è nominato assessore al Bilancio della Regione Sicilia. Fu anche assessore alle Finanze e allo Sviluppo Economico. Così come al Bilancio. Presidente della II e della V Commissione.

Il 19 ottobre del 1983 Santi Nicita è eletto presidente del 39°governo della Sicilia, dove rimane in carica fino alle dimissioni del 21 marzo del 1984. Tra le sue attività legislative alla Regione Sicilia, spicca la promozione e l’approvazione all’Ars della “Legge Speciale per l’Isola di Ortigia”. Nel 1986 non si ricandida alla Regione, ma nel 1990 è il primo degli eletti nella lista Dc alla Provincia regionale di Siracusa, e aderisce alla corrente della “Sinistra Dc”. Nel 1991 ritorna all’Ars, ma stavolta nelle liste del Psdi come indipendente. Si dimette nel 1994, onorando gli impegni assunti per l’ospitalità ricevuta per far posto al primo dei non eletti. Conquista l’appellativo di galantuomo con l’onore della parola.

Santi Nicita lascia questo mondo dopo una lunga malattia. “Con lui scompare una delle figure di rilievo della storia politica e sociale della Sicilia e della terra siracusana. Alla sua morte il popolo democristiano e del partito democratico a più livelli attestò un forte riconoscimento di grande levatura politica, ma anche di lealtà e affidabilità” – così termina Renzo Calabrò.

C.A

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