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Mistero a largo dell’Isola di Magnisi: moria di pesci, indaga la guardia costiera di Augusta 

Nei giorni scorsi si è verificato una singolare moria di pesci a largo dell’Isola di Magnisi, nel tratto di mare antistante Augusta e Priolo Gargallo. Il passa parola in un video pubblicato sui Social ha messo in allarme i cittadini di Siracusa, Priolo, Augusta e Melilli. La zona dove sono stati avvistati in maggior presenza i pesci senza vita, esclude ogni forma d’inquinamento industriale. E questo per la logica deduzione sulla posizione e l’ora che spinge le onde marine verso la terra ferma o parallelamente alla costa. Sembrano per lo più pesci tutti della stessa specie. Migliaia di pesci in acqua ma senza vita a poche miglia dalla costa. Sono intervenuti i militari della guardia costiera di Augusta. Indagano sul caso senza escludere alcuna ipotesi in attesa delle analisi. Nel frattempo non sono trapelate notizie sulle attività delle indagini.

Le prime ipotesi che hanno iniziato a circolare, sono quelle che riguardano l’attività di pescatori di frodo a largo attraverso l’uso di bombe artigianali, mentre l’altra ipotesi possibile è l’anossia. La diminuzione o della mancanza di ossigeno avrebbe potuto provocare la morte di banchi di pesci facendoli salire in superficie e boccheggiare fino alla morte. Altra ipotesi, tutta da vagliare, lo scarico di veleni chimici da parte di qualche petroliera in transito per liberarsi dell’ingombrante carico, o del pesce gettato in mare perché invendibile in questo periodo di crisi legata alla pandemia. 

Non è la prima volta che si verifica la moria di pesci nel mare lungo le coste del siracusano. È successo nel porto di Siracusa, nella riserva marina del Plemmirio, alla Pillirina, nella rada megarese, nelle Saline di Augusta e a largo lungo il litorale marino sud orientale. Per il momento rimane un mistero.

Concetto Alota

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