I dipendenti pubblici in Prefettura: “Servono misure straordinarie”
Un documento che sintetizza gli errori della ministra alla Pubblica amministrazione, Fabiana Dadone, rea – secondo le organizzazioni sindacali – di “ipotecare il futuro delle Pubbliche amministrazioni”.
Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl e UilPa sono scesi in piazza questa mattina e lo hanno fatto con un sit-in unitario rivendicando appunto i diritti dei lavoratori delle pubbliche amministrazioni.
“La ministra Dadone non comprende la gravità delle sue azioni – dicono i rispettivi segretari Franco Nardi, Daniele Passanisi, Gesualda Altamore e Paolo Scimitto -. Noi rimarchiamo il fatto che dei 400 milioni in più stanziati, 270 a chi guadagna meno, come ha sottolineato la ministra, è già così per effetto delle scelte che i sindacati hanno fatto nella tornata precedente, introducendo l’elemento perequativo. Lei non se ne era minimamente preoccupata e se non avessimo proclamato lo sciopero anche quelle risorse sarebbero state sottratte dalle buste paga attuali di tutti i dipendenti pubblici.
“Rispetto alla convocazione, ricordiamo alla ministra che la responsabilità dello sciopero è di chi non ha trovato tempo dal 20 ottobre, giorno della proclamazione dello stato di agitazione, per incontrare i sindacati. Convocarci per il 10, quando c’erano molti giorni per avviare il confronto prima, è stata una sua scelta. A noi appare evidente che il messaggio che sta dando la ministra è chiaro: su stabilizzazioni precari, piano straordinario di assunzioni, sicurezza dei lavoratori e riforma innovativa del sistema di contrattazione, il Governo sta dicendo no alle richieste dei lavoratori”.
Da qui un documento presentato al prefetto Giusy Scaduto questa mattina dove vengono evidenziati alcuni punti per la mancata risposta del Governo su “misure straordinarie e un piano generalizzato in tutte le amministrazioni pubbliche dello Stato, degli enti locali e della sanità di assunzioni in tempi rapidi, volte a colmare le gravi carenze di organico che insistono nelle pubbliche amministrazioni”. E ancora “sulla mancanza di risorse finanziare, all’interno del disegno di legge di bilancio, sufficienti per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dei comparti e delle aree delle Funzioni Centrali, delle Funzioni Locali e della Sanità”, “sulla mancanza di misure volte a prorogare i requisiti previsti dal decreto 75/17 relativi alle procedure di stabilizzazione e garantire proroghe dei contratti” e infine “sulla mancata revoca e modifica del DM 19.10.20, emanato dal ministro della pubblica amministrazione, con cui si limitano e si ledono diritti e tutele fondamentali dei lavoratori e si riducono le prerogative sindacali contravvenendo al sistema di relazioni sancito dai contratti collettivi”.