Appropriazione indebita: condannati gli amministratori della Fiera del Sud
Si è concluso con due condanne il processo scaturito dall’accusa di appropriazione indebita mossa dalla Procura nei confronti dell’imprenditrice siracusana Rita Frontino e del cognato Marco Mizzi. I due sono stati condannati alla pena di 1 anno e 4 mesi di reclusione dal giudice monocratico Franco Scollo. Il giudice ha accolto in parte la richiesta di condanna sollecitata dal pm Salvatore Grillo a 1 anno e 10 mesi di reclusione per Frontino e di un anno per Mizzi.
La vicenda giudiziaria è sempre collegata alle disavventure scaturite dalla realizzazione del Centro commerciale di Viale Epipoli. L’imprenditore Alessandro Panarello, che ha denunciato i due imputati, sostiene di avere ricevuto il mandato ad aprire un supermercato all’interno del Centro Commerciale di Viale Epipoli e di avere acquistato carrelli, scaffali e altri arredi senza poi poterli utilizzare per cui lamenta di avere affrontato delle spese ammontanti a poco più di cinquecentomila euro. Il punto vendita alimentare, inizialmente affidato all’imprenditore Panarello, a seguito di contrasti insorti tra le parti, fu dato in gestione alla catena dei supermercati Famila.
La difesa di Frontino e di Mizzi hanno annunciato di volere attendere le motivazioni della sentenza prima di ricorrere in appello. Sostengono esservi stati, nel corso del processo, dei vizi procedurali come il mancato accoglimento delle eccezioni di nullità sia perché la posizione di Frontino non sarebbe mai stata tirata in ballo dalla parte offesa che si è costituita parte civile e paga solo per essere amministratore di fatto della Fiera del Sud.
C. A.