Caso badanti, il datore di lavoro in attesa della convalida del fermo (VIDEO)
Sarà interrogato nelle prossime ore Giampiero Riccioli, il 50enne ristoratore siracusano, fermato la notte scorsa a Pachino, perché indiziato di omicidio e di soppressione di cadavere. La vicenda è quella della scomparsa di Alessandro Sabatino e Luigi Cerreto, i due giovani campani di cui nel maggio del 2014 si erano perse le tracce in Siracusa, città nella quale nel precedente mese di marzo i due si erano recati, avendo Alessandro Sabatino assunto l’incarico di accudire l’anziano Vincenzo Riccioli. Nei suoi confronti è stato emesso ieri un decreto di fermo, eseguito nella località balneare di Granelli a Pachino, dove l’uomo si era rifugiato dopo avere compreso che il sopralluogo stava dando per lui effetti negativi.
Le indagini erano state avocate da questo Ufficio, nel settembre del 2020, dopo che era stata avanzata dal Procuratore della Repubblica di Siracusa una richiesta di archiviazione del procedimento – che faceva seguito ad una precedente analoga richiesta, rigettata dal Giudice per le indagini preliminari avverso la quale le parti offese, come già avverso la prima richiesta, avevano proposto opposizione.
Già nella prima fase delle indagini era stata formulata l’ipotesi che Alessandro e Luigi fossero rimasti vittima di un omicidio consumato in Siracusa, non potendosi ritenere credibile l’ipotesi alternativa di un loro allontanamento volontario, posto che in data 12 maggio 2014 avevano interrotto ogni comunicazione telefonica, non avevano avuto più alcun contatto con i loro familiari, non erano stati segnalati in alcun luogo.
Le indagini – iniziate tardivamente, in quanto solo il 16 gennaio 2015 era stata formalmente denunciata, presso il Commissariato di Polizia di Aversa, la scomparsa dei due giovani da parte dei familiari – si erano presto orientate nei confronti di Giampiero Riccioli, atteso che presso l’abitazione di quest’ultimo, una villetta sita nella contrada Tivoli di Siracusa, erano domiciliati i due giovani al momento della scomparsa, che
Riccioli non aveva fornito una versione attendibile in ordine alle circostanze della loro partenza e che era da considerare provata l’esistenza di suoi sentimenti di ostilità nei confronti degli scomparsi.
Conseguentemente Giampiero Riccioli era stato iscritto nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Siracusa per il reato di omicidio; a conclusione dell’attività di indagine – principalmente a causa del mancato rinvenimento di tracce materiali del delitto, ed in primo luogo della individuazione dei corpi degli scomparsi – il Pubblico Ministero aveva tuttavia richiesto l’archiviazione del procedimento.
Avocata l’indagine, a seguito di ulteriore attività investigativa, svolta con particolare impegno ed efficacia dalla Squadra Mobile della Questura di Siracusa diretta dal dotto Gabriele Presti, sotto il coordinamento di questo ufficio di Procura Generale, in persona del procuratore generale Roberto Saieva e del sostituto procuratore generale Rosa Miriam Cantone, si è determinato di procedere ad ulteriori e più approfondite ricerche nell’immobile sito nella contrada Tivoli di Siracusa ancora in proprietà dell’indagato e nei fondi limitrofi. Le ricerche hanno consentito di individuare i resti di due persone sepolte nel terreno di pertinenza della villetta di Riccioli, la stessa nella quale i due giovani soggiornavano al momento della loro scomparsa.
Sui resti sono in corso i necessari accertamenti medico-legali, ma il rinvenimento ha permesso di completare il quadro indiziario a carico di Riccioli che ha consentito, come premesso, l’emissione ed esecuzione
del decreto di fermo nei suoi confronti.