Morte del piccolo Evan: dall’autopsia diversi scenari investigativi
“L’esito dell’autopsia cambia lo scenario ipotizzato in una prima fase per spiegare le cause della morte del piccolo Evan”. L’avvocato Natale Di Stefano, che difende Letizia Spatola, la 23enne rosolinese, accusata con il compagno, Salvatore Blanco, di avere provocato la morte del bambino di 21 mesi, si lascia andare a un profondo respiro di speranza sull’evoluzione in meglio della posizione della sua assistita. Il collegio dei consulenti ha depositato l’esito dell’autopsia sul corpicino di Evan, decretando che il decesso sia avvenuto a causa di un arresto cardiocircolatorio, dovuto a una forma di broncopolmonite che sarebbe collegabile alle ripetute lesioni e ai maltrattamenti subiti nel tempo dalla vittima oltre ad altre lesioni in varie parti del corpo.
Il difensore dell’indagata prova a dare una sua chiave di lettura all’esame autoptico. “Alla luce di quanto emerso in laboratorio – spiega l’avvocato Di Stefano – cambia molto perché in una prima fase la magistratura aveva ipotizzato un’azione violenta e immediata da parte di Blanco, che avrebbe colpito il bimbo con un pugno provocando un’ecchimosi all’occhio e altri segni visibili sul corpicino. Insomma, si pensava si fosse trattato di trauma violento. Il riscontro della broncopolmonite si presta, a nostro avviso, a una doppia lettura: o Blanco, all’insaputa della madre, quando picchiava il bambino tentava di soffocarlo e facendogli perdere i sensi; oppure il bambino accusava una malattia genetica mai emersa fino al momento in cui si sia manifestata la broncopolmonite”.
Anche la consulenza del collegio di periti pone il quesito di possibili patologie pregresse. “Col senno del poi – afferma il difensore – la signora ricorda che il problema ai denti e la febbricola in passato accusate dal figlioletto potrebbero essere stati dei sintomi di una broncopolmonite mai diagnosticata. E’ un interrogativo che ci poniamo perché, visti i diversi accessi del bimbo agli ospedali di Noto e di Avola, dove è stato sottoposto a esami radiografici, perché i sanitari non sono riusciti a fare emergere questa patologia?”.
Intanto, la difesa ha depositato al gip del tribunale di Siracusa, Francesco Alligo, l’istanza per concedere alla Spatola la meno afflittiva misura cautelare degli arresti domiciliari. Dovrà essere il pubblico ministero Donata Costa a dare prima il proprio parere. La donna si trova detenuta nella casa circondariale di Messina dal 17 agosto, giorno in cui il piccolo Evan fu trasportato all’ospedale Maggiore di Modica in condizioni disperate.
Sul capo della coppia di conviventi pende la duplice accusa di omicidio volontario e di maltrattamenti: Blanco per avere picchiato la creatura, la madre per non avere fatto nulla per impedire che ciò accadesse.