Truccato l’affidamento del servizio di sorveglianza sulla Siracusa-Rosolini
C’è anche l’affidamento del servizio di sorveglianza attrezzata sul tratto autostradale Siracusa-Rosolini nella maxi inchiesta della Direzione investigativa antimafia che ha coinvolto il vertice del Consorzio autostrade siciliano. Imprenditori e funzionari pubblici che avrebbero stretto un patto per spartirsi i principali appalti banditi dal Cas. Tra i principali indagati, Letterio Frisone, dirigente del Cas che avrebbe “ricevuto una tangente di 100mila euro e la ristrutturazione di una villa”, in cambio del suo intervento per consentire l’aggiudicazione ad un cartello fatto di imprenditori non solo siciliani. Otto imputati sono accusati, a vario titolo, di turbata libertà degli incanti, corruzione, induzione indebita e istigazione alla corruzione.
L’inchiesta è scaturita dalle verifiche, effettuate dalla Dia, sulla gestione della società Tecnogest, riconducibile a Antonino Giordano, dichiarata fallita su istanza dei magistrati. L’appalto per il servizio di sorveglianza attrezzata delle autostrade Messina-Catania, Siracusa-Rosolini e Messina-Palermo sarebbe stato “turbato”. Per la Dia, il dirigente del Cas Frisone e gli imprenditori Giacomo Giordano, Andrea Valentini, Francesco Duca, Giuseppe Iacolino, Rossella Venuto e Antonio Chillè, avrebbero concordato le offerte da presentare e le percentuali di ribasso. Dopo l’aggiudicazione della gara Iacolino si sarebbe avvalso, quale amministratore unico della Eurotel, “della manodopera – scrive la Dia – e dei mezzi degli altri imprenditori che lo avevano favorito: il tutto con il placet del dirigente del Cas Frisone”.
IL PRESIDENTE DEL CAS: “FIDUCIA NELL’OPERATO DEI MAGISTRATI”. Il Presidente Dott. Rosario Faraci prende atto dei provvedimenti scaturiti dalle conclusioni delle indagini della DIA e rimane in attesa che l’Autorità Giudiziaria – nel cui operato ripone l’assoluta fiducia – stabilisca la verità riservandosi ogni azione utile a difesa della immagine dell’Ente e della sua condotta. “Conferma – quindi – l’impegno di continuare nell’azione di risanamento dell’Ente necessaria per garantire, nella massima legalità e trasparenza, l’eliminazione di qualsiasi comportamento “deviato” insieme con l’ammodernamento della intera rete autostradale nonché la realizzazione di tutti i lavori programmati nei tempi previsti”.