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Sparatoria di Avola, commerciante ai domiciliari

E’ stato ammesso al regime degli arresti domiciliari il commerciante avolese Gabriele Li Gioi, il 39enne arrestato dai poliziotti al culmine di un litigio avuto con Vincenzo Caruso, ferito da due colpi di revolver alle gambe. Il gip del tribunale, Francesco Alligo, ha ritenuto che l’intera vicenda vada approfondita e per tale motivo non solo ha concesso all’indagato la meno afflittiva misura cautelare, ma ha indagato lo stesso Caruso per lesioni e una terza persona per favoreggiamento.

Difeso dall’avocato Antonio Campisi, l’indagato ha raccontato la propria versione dei fatti che diverge da quella ricostruita dagli investigatori che hanno indagato con il coordinamento del pm Gaetano Bono. Li Gioi ha raccontato di avere accompagnato in auto il bambino a scuola e di essersi sentito inseguito da una Fiat Panda. Dopo avere lasciato il figlio, è nuovamente transitato per via Alcide De Gasperi dove è stato tamponato per due volte dalla stessa Panda. Si è accorto che alla guida vi fosse Caruso, con il quale avrebbe avuto alcuni dissapori ed è sceso dalla vettura per chiedere spiegazioni. Per evitare eventuali aggressioni, avrebbe fatto vedere a Caruso di essere armato di un antico revolver, eredità del nonno. Non impaurito da quella scena, Caruso avrebbe affrontato l’avversario che, per difendersi, avrebbe sparato due colpi di pistola. Nonostante fosse stato ferito alle gambe, Caruso avrebbe afferrato un martello con cui ha sferrato colpi contro Li Gioi, che è stato anche disarmato.

Per evitare il peggio, sarebbe intervenuto un lavaggista, che ha diviso i due contendenti, disarmando il Caruso, che poi è stato trasportato in ospedale mentre Li Gioi, claudicante, si sarebbe diretto al commissariato di Avola per denunciare quanto accaduto.

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