Siracusa: la realizzazione del nuovo ospedale tra sussurra e grida
L’opinione – Concetto Alota
Lunedì 29 marzo sarà a Siracusa il presidente della Regione Nello Musumeci, per la presentazione del progetto vincitore del concorso di idee del nuovo ospedale di Siracusa, realizzato dallo studio d’ingegneria di Bologna. Il primo premio da 115mila euro è stato attribuito allo Studio Pricchi di Bologna (mandanti Milan ingegneria, Sering ingegneria, Are tecnica, Trentino progetti, Ava architettura tecnica di gestione). All’incontro saranno presenti il Prefetto di Siracusa, commissario del progetto, e l’assessore alla Sanità siciliana, Razza.
Al secondo posto si è classificato il progetto elaborato dalla Bioedil Progetti srl di Renato Guidi. Al terzo posto, il progetto dello Studio Cangemi di Palermo. La graduatoria provvisoria è stata stilata al termine della seduta della commissione giudicatrice, presieduto dal prefetto di Siracusa Giusi Scaduto, che si augura di procedere spediti verso la costruzione del nuovo ospedale. La graduatoria definitiva deve essere approvata dal Commissario previe verifiche sul possesso dei requisiti di ordine generale (tra cui la liberatoria antimafia) e di idoneità professionale da parte sia del vincitore sia di tutti gli autori di progetti premiati e/o segnalati.
Il progetto preliminare dovrà essere presentato entro 75 giorni dall’aggiudicazione, quello definitivo entro 120 giorni dall’approvazione del preliminare. I tempi sono serrati, proprio per accelerare l’iter che deve condurre alla realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa. Il progetto esecutivo dovrà pervenire entro 60 giorni dall’approvazione del definitivo.
Il bando prevede la possibilità
per l’Asp di affidare al vincitore del concorso di idee tutte le
successive fasi di progettazione e direzione lavori proprio per ottimizzare sia
le procedure di affidamento sia i tempi di esecuzione delle attività di
progettazione.
L’area dove sorgerà l’opera, individuata da professor Pellitteri a seguito di
un approfondito studio del territorio siracusano contemplando le esigenze
ospedaliere con quelle di tutela e rispetto dei vincoli ambientali, è stata
formalizzata con delibera del direttore generale n. 775 del 19/11/2019. Ubicata
in contrada Tremilia nel Comune di Siracusa in prossimità dello svincolo
autostradale Siracusa-Catania e della SS 124, si sviluppa su circa 200.000 mq
di estensione, mentre l’Ospedale avrà una superficie di 60.000 mq per un totale
di 420 posti letto ed un investimento complessivo di 200.000.000 di euro come
disposto dalla Giunta Regionale che a settembre 2019 ha riclassificato il Nuovo
Ospedale di Siracusa quale DEA di II Livello.
A ben vedere e sentire, non ci sono solo rose e fiori nella realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa, ma anche tante spine; infatti, secondo alcuni delatori ci sarebbe l’interesse e l’ingerenza di una parte della politica regionale e locale. Sarebbe questa la sintesi contenuta in alcuni fascicoli d’attenzione sui tavoli di almeno due procure siciliane già da qualche tempo. Chi gridava, denunciava, scriveva fatti e misfatti sul possibile scandalo, ora rimane muto, cieco e sordo. Il ritorno in consiglio comunale con la votazione del civico consesso sulla ricerca e la scelta dell’area dove allocare il nuovo ospedale, avrebbe acceso l’attenzione anomala dell’interesse diffuso, considerando che già il consiglio comunale della passata tornata amministrativa aveva deliberato in tal senso. Ma tutto questo potrebbe ritardare per l’ennesima volta la realizzazione del nuovo ospedale procrastinando la sofferenza per i cittadini.
Il ritardo della politica è a dir poco vergognosa. La realtà della Sanità siracusana,ègrave, nel
silenzio generale. I siracusani per curarsi sono costretti, giocoforza,
a peregrinare in lungo e in largo tra i vari siti sparsi nel territorio con
centri diagnostici e cliniche convenzionate per la mancanza di posti letto
nell’ospedale Umberto I con disagi sempre più crescenti, nell’indifferenza
della politica che ormai dura da decenni. Costretti a recarsi fuori casa per
delle cure di routine. È questo la sintesi dello scenario della Sanità siracusana,
che rispecchia quello generale in Sicilia. Un cambiamento in favore della
sanità privata, importante, che progressivamente ha smantellato il Servizio
sanitario nazionale per offrire assistenza a tutti i cittadini indistintamente,
ma nella realtà odierna il senso logico è cambiato in favore dei baroni della
Sanità.
I tagli alla Sanità pubblica hanno colpito tutti i cittadini, ma soprattutto le fasce più deboli della popolazione con spese catastrofiche e superiori al reddito familiare, mentre una buona parte è fortemente impoverita dalle spese mediche sostenute. Ma sono tante le famiglie che hanno dovuto procrastinare le cure o che vi hanno rinunciato del tutto aspettando la morte sicura per la forte difficoltà, o quelli costretti a indebitarsi per garantirsi le cure ed evitare di morire.
Le liste d’attesa sono inaccettabili e non garantiscono il diritto alla salute e il rispetto dei livelli essenziali di assistenza. La mancata realizzazione del nuovo ospedale di Siracusa e la rete ospedaliera provinciale non opportunamente distribuita in base alle esigenze, sintetizzano un servizio non idoneo all’emergenza dell’urgenza, troppo spesso disallineato rispetto al ruolo dei pronto Soccorso che sono intasati a causa di difetti di organizzazione, carenze infrastrutturali e mancanze di personale. Da aggiungere i tanti episodi di cronaca sempre più frequenti che vedono il personale sanitario preso di mira e fatto bersaglio di un modo incivile e spesso criminale di esprimere il disagio, oltre al super carico di lavoro con turni massacranti e fuori dalla logica umana.
L’affaire nuovo ospedale di Siracusa ritorna così nell’occhio del ciclone, tra i possibili colpi di mano, con probabili denunce circostanziate alla magistratura e con i tanti possibili connubi e interessi diffusi con nuove rivelazioni da chi conosce bene i fatti, vecchi e nuovi.
La nascita del nuovo ospedale di Siracusa da decenni era destinata in un’area alla Pizzuta. Tutti confermarono quel terreno come il luogo ideale. La Regione Siciliana, assieme all’Asp di Siracusa, dopo tanti anni di silenzio, decide che quell’aria non va più bene, anche alla presenza di una deliberazione del consiglio comunale. Un programma che, secondo quello che si vocifera in giro per gli ambienti politici, si sarebbe formalizzato a Catania e a Palermo, piani e progetti inclusi. Fatto già da qualche tempo dato per scontato negli ambienti politici, ma anche in quelli giudiziari, come vedremo appresso.
Il perito nominato, in una lunga e articolata relazione, individua diverse aree in cui realizzare il nuovo ospedale di Siracusa, ma quella storica alla Pizzuta nella preferenza ora sarebbe stata piazzata all’ultimo posto. Come luogo scelto si sarebbe preferito almeno due aree in contrada Tremilia, compreso l’ultima scelta. Sicuramente, molto meno costosa di quella in contrada Pizzuta; ma già in passato si parlò con polemiche, annunci di denunce preventive per la scelta di un terreno (non sappiamo se lo stesso o un altro ancora) in quella zona con i riferimenti certi, i nomi e i cognomi dei proprietari e locatari, per allocare il nuovo nosocomio siracusano, in cui sarebbe stato richiesto dai proprietari nel “negoziato” al Comune di Siracusa “la permuta” con una licenza di costruzione di un gruppo di villette in un pezzo di quel terreno da espropriare a un prezzo, giustamente, più vantaggioso; terreni che qualcuno indicò, “soffiando” alla magistratura inquirente già all’epoca di quei fatti e ora con altri inediti particolari, come una rivelazione celeste, ma anche come una semplice scommessa che alla fine sarà quella l’area in cui sorgerà il nuovo ospedale di Siracusa e in cui ci sarebbero interessati parenti e amici di politici, ma anche tanti colletti bianchi. E questo, secondo gli ambienti giudiziari, potrebbe essere uno dei motivi validi per non partecipare alla seduta del Consiglio, poiché la votazione potrebbe riportare l’interesse giudiziario al Vermexio. Nella querelle si sarebbe inserita anche l’azione nella gestione da decenni dei terreni in questione.
Un’avventura quella della costruzione del nuovo ospedale che si affaccia già da qualche tempo dalla funesta finestra della mala-politica, ma anche nel coinvolgimento di quella giudiziaria, in un gioco d’interessi diffusi mentre la gente soffre e muore di malasanità, costretta e peregrinare in lungo e in largo in un vergognoso escursionismo sanitario. Si deve aggiungere a tutto questo il possibile vecchio connubio con i baroni della Sanità privata in Sicilia e i dintorni. Cliniche e laboratori, specie nel territorio siracusano, che si sono moltiplicati a vista d’occhio costringendo, con la scusa dei tempi lunghi nella fallimentare Sanità pubblica, i cittadini a pagare se vogliono essere curati, “ricompensando” così le strutture sanitarie private in tutta la Sicilia, come nel vecchio stile e antica scuola politica di una Sicilia che non rialza dal lungo fallimento della politica corrotta.