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Melilli, ritardò l’allarme inquinamento pozzi: sindaco a giudizio

Ancora un rinvio a giudizio per il sindaco di Melilli Giuseppe Cannata (sospeso dalla carica in conseguenza di una condanna subita nel recente passato e che lo espone al rigore della legge Severino), che deve rispondere del reato di omissione di atti d’ufficio relativamente alla vicenda all’inquinamento da idrocarburi provenienti dall’industria della raffinazione dei pozzi da cui si attinge l’acqua potabile per le esigenze civili degli abitanti della frazione di Città Giardino.
Il decreto che dispone il giudizio è stato emesso ieri pomeriggio dal Gip del tribunale di Siracusa, Michele Consiglio a conclusione dell’udienza nel corso della quale ha discusso la posizione giudiziaria dell’imputato  l’avvocato Simona Russello, ceh ha sostenuto l’estraneità ai fatti da parte del proprio assistito. La vicenda risale al settembre del 2012 quando i tecnici dell’Arpa, il Nucleo di Polizia del Comune di Melilli, la sezione NAS di Ragusa e ASP di Siracusa hanno effettuato una ricognizione dei pozzi esistenti in Contrada Spalla al fine di valutare il fenomeno di contaminazione da idrocarburi segnalato da esposti di privati cittadini nonché da una autodenuncia da parte di Isab Impianti Sud. Il sindaco di Melilli, secondo l’accusa, rappresentata ieri in aula dal sostituto procuratore Magda Guarnaccia, avrebbe emesso in ritardo l’Ordinanza con la quale si evidenziava tale inquinamento dei pozzi. Le indagini ambientali, eseguite mediante ispezione dei luoghi e campionamento dell’acqua di falda in 20 pozzi privati, hanno permesso di accertare la presenza di contaminazione nella falda acquifera da composti organici aromatici in 9 pozzi privati compresi in una fascia estesa circa 16 ettari ad andamento nordovest/sudest. Le indagini hanno anche evidenziato che solamente pochi pozzi erano stati regolarmente autorizzati allo sfruttamento della risorsa idrica dall’autorità preposta. Cannata fu accusato in primis da alcuni consiglieri comunali melillesi perché a loro giudizio “è stato lento e inadeguato nel prendere le dovute decisioni che erano state sollecitate tramite una interrogazione del 8 ottobre 2012, a firma dei consiglieri Annino e Cannella. Di fatto solo il 6 novembre 2012 arrivava l’ordinanza per la messa in sicurezza di un’area che, già da fine aprile 2012, era sotto osservazione da diversi enti”. Il processo si farà dinanzi alla sezione penale del tribunale il 19 marzo 2015.

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