Presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta : “La Regione prende atto della crisi finanziaria degli Enti Locali siciliani”
La Regione prende atto della crisi finanziaria degli Enti Locali siciliani come denunciato dal Vice Presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta, e sblocca parte dei trasferimenti chiedendo al Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Locali l’apertura di un tavolo nazionale
La Regione Siciliana condivide il quadro drammatico della crisi finanziaria che sta portando il sistema degli Enti Locali al collasso e al dissesto, denunciato nei giorni scorsi dal Vice Presidente di Anci Sicilia, Paolo Amenta, che con dovizia di numeri ha reso nota la mancanza di circa 2 miliardi di euro dalle casse di Comuni, Liberi Consorzi e Città Metropolitane, e sblocca parte dei trasferimenti chiedendo, come proposto da AnciSicilia, al Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali, on. Maristella Gelmini, l’apertura di un tavolo nazionale proprio sulla crisi degli Enti Locali.
A prendere atto questa mattina dell’attuale stato di salute degli Enti Locali siciliani, nel corso di un incontro online con i rappresentanti di Anci Sicilia, presenti il Segretario generale Mario Emanuele Alvano e, su delega del Presidente Leoluca Orlando, i Vice Presidenti Paolo Amenta e Luca Cannata, sono stati il Vice Presidente della Regione e Assessore al Bilancio, Gaetano Armao, e i Dirigenti generali degli Assessorati alle Autonomie Locali e al Bilancio, Margherita Rizza e Mario Sciumè.
Un quadro clinico gravemente compromesso, quello rappresentato da Paolo Amenta, causato dai sempre maggiori ritardi e i minori trasferimenti di risorse finanziarie da parte della stessa Regione in particolare, ma anche dello Stato, dalla consolidata impossibilità alla riscossione dei Comuni di ben oltre il 50% dei tributi, per un miliardo di euro, che famiglie e imprese non riescono a pagare, strette come sono dalla crescita della povertà e dal perdurare della crisi economica appesantita dall’emergenza Covid.
A tutto ciò si aggiungono, premendo su una ferita per nulla rimarginata, come denunciato dal Vice Presidente Amenta, le ristrettezze previste dalle attuali normative che impongono ai Comuni di accantonare, e quindi togliere dalle poche disponibilità rimaste, somme per il Fondo dei Crediti di Dubbia Esigibilità (i tributi non pagati dai cittadini), per il Fondo di Garanzia delle fatture che gli Enti sono impossibilitati a pagare in tempi ragionevoli alle imprese, il più che raddoppiarsi degli interessi passivi prodotti dal ricorso a scoperture di Tesoreria per continuare a garantire i servizi essenziali, e l’aggravio del 40% con il quale il sistema degli Enti Locali è chiamato a pagare il costo dell’energia elettrica che serve ad illuminare i centri abitati e a far funzionare i servizi e le strutture pubbliche, dai depuratori agli uffici, alle scuole, agli impianti sportivi.
L’Assessore Armao e i Dirigenti regionali, nell’incontro di oggi, non hanno potuto fare a meno di constatare, come rimarcato nella relazione di Amenta, che per il 2020, dai conti dei Comuni siciliani mancano 115 milioni di euro della quota Investimenti per il pagamento delle rate dei mutui; 300 milioni di euro del Fondo perequativo legato alla pandemia che dovevano coprire i minori introiti dei tributi che i Comuni hanno cancellato per sostenere le attività produttive in lockdown; e circa 100 milioni di euro del Fondo per le Autonomia Locali.
In aggiunta alle quote per l’anno in corso, quindi, 115 milioni di euro per le rate dei mutui; 150 milioni di euro del Fondo per le Autonomia locali e 45 milioni di euro per gli ex articolisti stabilizzati, il contributo per il ricovero dei disabili psichici, e la quota del Fondo di Solidarietà dello Stato.
«Un incontro decisamente positivo quello di stamane con il Vice Presidente della Regione Gaetano Armao e con i Dirigenti degli Assessorati al Bilancio e alle Autonomie locali che ringrazio – afferma il Vice Presidente di AnciSicilia, Paolo Amenta -. L’Assessore Armao ha decisamente preso atto del quadro che nei giorni scorsi ho denunciato di forte criticità finanziaria degli Enti Locali siciliani, condividendo come lo stesso sia legato alla famosa norma sul federalismo fiscale. Quindi, davanti ad uno scenario di questo tipo di evidente e pesante crisi di liquidità, così come dei ritardi del Cipe nell’approvare la trasformazione dei fondi comunitari in aiuti e sostegni alle imprese per il lockdown o dell’indisponibilità del Fondo di Solidarietà nazionale, le cui risorse sono state rese disponibili solo oggi, sono stati assunti degli impegni. Di fatto, oltre alle quote del Fondo nazionale, da parte sua la Regione farà lo sforzo di saldare le quote 2020 e di trasferire le anticipazioni 2021, mentre con l’avvenuta autorizzazione del Cipe verranno trasferiti anche le somme del Fondo perequativo legato alla pandemia che dovevano coprire i minori introiti dei tributi cancellati per sostenere le imprese in lockdown. Inoltre, questa una novità che ci è stata comunicata, ovvero, che entro giugno la Regione provvederà un bando per individuare il gestore della riscossione a cui i Comuni, liberamente, potranno aderire. Non ultimo, ma importante, su proposta di AnciSicilia, la richiesta alla regione di apertura di un tavolo nazionale con il governo, attraverso il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali, on. Maristella Gelmini, per discutere proprio della grave crisi finanziaria che colpisce gli Enti Locali siciliani, dovuta principalmente alla legge sul federalismo fiscale applicato in una realtà di evidente crisi economica e di maggiore indice di povertà com’è attualmente la Sicilia»