Sistema Siracusa, la Cassazione annulla il patteggiamento di Calafiore
La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della Procura generale di Messina annullando la sentenza di patteggiamento con cui è stato definito il procedimento penale a carico dell’avvocato Giuseppe Calafiore, uno dei protagonisti dell’inchiesta “Sistema Siracusa”.
Il colpo di scena rimescola, ancora una volta, le carte rispetto alla posizione di Calafiore, che, dopo diversi tentativi, aveva ottenuto, nel mese di novembre, dal gup del tribunale di Messina, Fabio Pagana, l’applicazione della pena di undici mesi di reclusione, in continuazione con la condanna a due anni e nove mesi inflitta nel febbraio del 2019 dal Gup del Tribunale di Roma.
La pena a Messina era stata concordata dai legali difensori, avvocati Alberto Gullino e Mario Fiaccavento, con i pm Federica Rende, Antonella Fradà e Antonio Carchietti. Il giudice aveva applicato anche la confisca dei beni fino a coprire le sanzioni pecuniarie e la condanna al pagamento delle parti civili costituite (Comune di Siracusa, Ordine degli avvocati di Siracusa e l’avvocato Nicolò D’Alessandro). Calafiore è accusato di associazione per delinquere, corruzione del pubblico ministero e di periti e consulenti tecnici, svariate ipotesi di falso.
A proporre ricorso per Cassazione è stato il sostituto procuratore generale Felice Lima, ritenendo incongrua la pena applicata a Calafiore, a cui si è aggiunto quello del procuratore generale di Messina, Vincenzo Barbaro, che ha proposto un ricorso aggiuntivo. Il procuratore generale ha motivato la sua decisione di ricorrere avverso la sentenza di patteggiamento per “l’inadeguatezza della pena”. La difesa di Calafiore attende le motivazioni della sentenza e predispone gli atti per ritornare davanti al giudice per le udienze preliminari di Messina.