Augusta, patto contro la violenza di genere
Un “Patto per la parità e contro la violenza di genere”. E’ stato firmato al Comune di Augusta in presenza del primo cittadino Giuseppe Di Mare, le associazioni anti-violenza del territorio (Nesea con la presidente Stefania Caponigro e Stefania D’Agostino e l’Auser con Enza D’Antoni) e le delegate delle Pari opportunità di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Adriana Drago, Cettina Raniolo e Alda Altamore. Presente anche il segretario generale della Cgil, Roberto Alosi, la segretaria della Camera del Lavoro di Augusta, Lorena Crisci, l’assessore comunale alle Pari Opportunità, Tania Patania e il consigliere comunale Biagio Tribulato.
Il primo cittadino megarese ha parlato di grande orgoglio all’atto della stipula di questo protocollo perché Augusta rappresenta il primo Comune della provincia che sposa azioni concrete a difesa della parità di genere. Considerazioni condivise anche dai rappresentanti dei centri antiviolenza, così come dai delegati alle Pari Opportunità di Cgil, Cisl e Uil.
“Perché questo documento rappresenterà un concreto aiuto nei confronti di tutte quelle donne che si sentono sole – hanno detto Drago, Raniolo e Altamore -. Oggi iniziamo un nuovo percorso che dovremo affrontare in sinergia con Enti e associazioni perché ci sono tante donne nascoste, che hanno paura e non denunciano quando invece dovrebbero farlo. Questo è uno strumento che potremo far valere anche in un lavoro capillare all’interno delle scuole visto che tra i più giovani ci sono ancora molti pregiudizi. E’ un protocollo con indicazioni generiche – hanno aggiunto le tre delegate – starà a noi renderlo attuabile a cominciare da una formazione costante soprattutto nelle scuole. Perché li giorno dopo giorno ci rendiamo conto che c’è qualcosa che non va così come negli uffici pubblici. E’ importante, insomma, avere degli strumenti per dare la possibilità alle donne vittime di violenza, di denunciare. Non solo scuole, però. Perché occorre lavorare anche per istruire i front office degli uffici pubblici, i servizi sociali, la polizia municipale. Sarà dunque importante – concludono i tre segretari – formare i bambini all’educazione e alla non violenza. Mettendo in rete insieme istituzioni, parti sociali per raggiungere l’obiettivo. E coinvolgere man mano anche tutti gli altri Comuni con altri tavoli di confronto”.