Confiscati beni per mezzo milione di euro a Luciano De Carolis
Il personale della Dia di Catania ha eseguito la confisca dei beni, per un valore di 500 mila euro, nei confronti di Luciano De Carolis, 44 anni, siracusano. L’uomo è indicato dai magistrati della Procura distrettuale antimafia quale esponente del clan Bottaro-Attanasio.
Il provvedimento, emesso dalla Sezione misure di Prevenzione del Tribunale di Catania, ha interessato aziende specializzate nel settore della commercializzazione di carni e degli autoveicoli. Confiscati anche conti correnti e rapporti finanziari riconducibili a De Carolis. Il Tribunale ha anche disposto l’applicazione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per tre anni.
La richiesta è stata reiterata dal pubblico ministero Alessandro Sorrentino, della direzione distrettuale antimafia di Catania nel corso della discussione all’udienza che si è tenuta davanti al tribunale etneo nel mese di marzo. L’istanza pendeva dal 2019 nei confronti di De Carolis, condannato a 3 anni per la tentata estorsione ai danni dei titolari del bar “Cavallino rosso”.
L’avvocato Sebastiano Troia, ha difeso De Carolis producendo una corposa documentazione contabile da cui si evincerebbe la corrispondenza dei beni sequestrati al proprio assistito con la sua posizione reddituale. Ha prodotto le ricevute del pagamento dei finanziamenti del Centro carni, che gestisce e che gli hanno sequestrato con l’automobile e altri beni. La difesa ha prodotto anche le sentenze che dal 2004 al 2018 confermano che De Carolis abbia ottenuto solo sentenze di assoluzione dall’accusa di 416 bis, associazione mafiosa.
Luciano De Carolis è imputato con Alessio Attanasio, al processo per l’omicidio di Angelo Sparatore, avvenuto nel 2001.