Caso Sai 8, Amara patteggia 9 mesi davanti al Gup
Dopo Roma e Messina, l’avvocato Piero Amara ha patteggiato anche a Siracusa, dove era imputato per bancarotta preferenziale in concorso. Il Gup del tribunale aretuseo, Salvatore Palmeri, ha applicato, a carico dell’uomo chiave della loggia Ungheria e principale protagonista di Sistema Siracusa, la condanna a 9 mesi di reclusione.
Il giudice ha sciolto la riserva sulla richiesta di patteggiamento avanzata dai legali del professionista e accolta dalla Procura di Siracusa. I due pubblici ministeri, Andrea Palmieri e Marco Dragonetti, hanno modificato il capo d’imputazione, in prima istanza, era di bancarotta per distrazione, per la meno grave bancarotta preferenziale. Nello stesso procedimento penale è stato coinvolto il professor Attilio Maria Toscano, per il quale il giudice ha disposto il rinvio a giudizio. La Procura sostiene che i due professionisti avrebbero ottenuto dalla Sai 8, azienda che gestiva il servizio idrico in diversi comuni della provincia aretusea, pagamenti preferenziali a favore delle società P&G srl, riconducibile ad Amara, e Tsl Consulting, gestita da Toscano, per una serie di prestazioni e di servizi di consulenza. A favore della prima società sarebbero state pagate fatture per un ammontare complessivo di 344mila 900 euro, mentre alla Tsl Consulting Sai 8 avrebbe corrisposto un ammontare di 384mila 530 euro. I fatti oggetto della contestazione risalgono dal 2011 fino al 26 novembre 2013, data in cui il tribunale di Siracusa ha dichiarato il fallimento della Sai 8.
Amara aveva patteggiato nel mese di luglio del 2019, davanti al tribunale di Messina, la pena di un anno e due mesi di reclusione per il caso Sistema Siracusa. La pena è stata considerata in continuazione con la precedente condanna a tre anni, patteggiata a Roma per corruzione in atti giudiziari. Chiusa la partita anche a Siracusa, per Amara rimangono aperti altri fronti giudiziari fra Milano, Perugia e Potenza.