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Ispezione alla casa circondariale di Cavadonna

Due senatrici hanno eseguito un’ispezione alla casa circondariale di Cavadonna. Una visita programmata che è servita a fare il punto della situazione in una struttura detentiva in cui sono emersi, di recente, casi d’introduzione di telefonini cellulari e di droga, destinati ad alcuni detenuti ma, soprattutto, problemi legati al ritardo nella somministrazione di cure specialistiche ai detenuti che accusano gravi patologie.  

Alle 11 in punto si sono trovate davanti all’ingresso della casa circondariale la senatrice Cinzia Leone, palermitana, del movimento cinque stelle e la radicale Rita Bernardini, che ha molto a cuore i problemi delle carceri italiane per risolvere i quali nel mese di novembre ha avviato uno sciopero della fame.  

L’ispezione a Cavadonna è durata cinque ore compreso l’incontro con il direttore, Aldo Tiralongo. Le senatrici hanno voluto visitare tutte le sezioni, compresi l’area sanitaria e il biscottificio e si sono soffermate a dialogare con molti detenuti per informarsi sulle condizioni di detenzione, sulle problematiche sanitarie, sulle difficoltà nei colloqui. Alcuni detenuti hanno lamentato la lontananza con i propri familiari che li costringe a non vedere i loro cari per lunghi mesi.  

La senatrice Bernardini ha chiesto lumi sulle modalità dei colloqui, che sono eseguiti nel rispetto delle norme anticovid, con l’esibizione del green pass mentre nella sala sono stati applicati separatori in plexiglass per evitare rischiosi contagi, così come prevede la recente circolare ministeriale.  All’ispezione ha partecipato il garante dei diritti dei detenuti, Giovanni Villari: “Per quel che mi riguarda – dice – ho rappresentato una necessità di carattere sanitaria, auspicando un’interlocuzione più attiva e produttiva con la dirigenza dell’azienda sanitaria provinciale. La settimana scorsa hanno chiuso due stanze detentive all’ospedale Umberto primo. Ci è stato detto che sono in fase di ristrutturazione, senza darci alcun’alternativa. C’è un detenuto, tra gli altri, per il quale il Gip del tribunale di Messina ha disposto il ricovero per un accertamento psichiatrico. E’ stato nominato un perito messinese che deve venire a Siracusa per visitare un paziente che ha tentato più volte il suicidio e per il quale il dirigente sanitario ha dichiarato la sua incompatibile con il regime detentivo. Il caso è noto da tempo ma non si riesce ad intervenire”.  

“Ho fatto presente – continua Villari – che l’area sanitaria della casa circondariale è carente perché prevede un solo medico di turno per seicento detenuti, coadiuvati da appena due infermiere. Ho fatto notare che, nonostante sia trascorso un anno, continua a essere interrotta la comunicazione diretta tra area sanitaria penitenziaria, ufficio dell’Asp e ospedale di Siracusa”. 

Le due senatrici hanno preso appunti anche sul sovraffollamento di detenuti. L’intera struttura detentiva di contrada Cavadonna può contenere al massimo 532 ospiti ma, al momento, ve ne sono seicento. Anche l’organico degli agenti di polizia penitenziaria è in deficit di almeno una settantina di unità. A settembre l’organico dovrebbe essere rafforzato di quindici nuovi agenti. “Poca cosa – conclude Villari – rispetto alle reali esigenze”. 

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