Bombe e furti a Siracusa, interrogazione al ministro dell’Interno
Di criminalità e sicurezza a Siracusa, dopo la striscia di episodi che hanno turbato l’ordine e la quiete sociale, si discuterà mercoledì in Prefettura. Intanto, il parlamentare Paolo Ficara (M5s) annuncia una interrogazione al ministero dell’Interno, dopo un veloce confronto telefonico con il prefetto Giusi Scaduto. “Le forze dell’ordine sapranno anche questa volta fornire la giusta risposta, rispedendo indietro ogni tentativo di inquinare la vita sociale ed economica delle attività siracusane. Non lesineranno sforzi ma il basso numero di denunce registrate in un anno non aiuta l’attività di contrasto. Invito i commercianti e gli imprenditori ad avere fiducia nelle Istituzioni e nelle associazioni impegnate nell’antiracket”.
Anche il deputato regionale Stefano Zito (M5s) non nasconde la sua preoccupazione. Ne ha parlato telefonicamente con Nicola Morra, presidente dell’antimafia nazionale. “Come in precedente, si è detto disponibile ad ogni azione comune per garantire legalità e rispetto delle regole. Ha voluto portare la sua solidarietà alle attività commerciali colpite a cui va la nostra vicinanza ed appoggio”, le parole di Zito.
Intanto, nei giorni scorsi, la relazione semestrale della Dia ha elencato i settori di interesse della criminalità organizzata nel territorio siracusano: estorsioni, usura, spaccio di stupefacenti, infiltrazione nel gioco d’azzardo illecito e del controllo di quello legale. Ma anche infiltrazioni nel campo dell’edilizia, dei rifiuti, dei servizi cimiteriali e dei trasporti, oltre al settore della produzione di energia da fonti rinnovabili e dell’agricoltura. “Nonostante le azioni e gli arresti delle forze dell’ordine, in città ed in provincia, non si modifica la struttura criminale ed il controllo del territorio sotto l’influenza delle cosche catanesi. Una situazione preoccupante – rimarcano Paolo Ficara e Stefano Zito – anche perché ci troviamo in un momento delicato per molte attività economiche, colpite dalla pandemia e dalla difficoltà della ripresa economica. Non dobbiamo lasciare da soli i commercianti ed i settori produttivi della nostra provincia, prima linea sana nella difesa dal dilagare di interessi loschi e criminali”.